cultura

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La stilettata non arriva subito, ed è il motivo per il quale non te l'aspetti. E non te l'aspetti neppure per quel suo essere così minuta e apparentemente fragile. Però la lingua di Guadalupe Rivera, figlia di Diego, a Genova per la presentazione della mostra di Palazzo Ducale che vede protagonista il padre insieme a Frida Kahlo che sposò due volte, è tagliente come poche e incide come una frustata sul mito della matrigna.


Sì, all'inizio dice che "per mio padre è stata una buona compagna" ma quando le chiedi un giudizio artistico, la risposta non lascia adito a dubbi: "Non è una pittrice eccezionale, credo che tutto questo battage che le è stato creato intorno sia soltanto propaganda". Ma non si ferma qui, dal momento che l'ha conosciuta bene avendo vissuto insieme alla coppia per molto tempo: "Certo, come persona era molto simpatica ma aveva anche tanti vizi, stare con lei non era semplice. Io li osservavo, c'erano giorni in cui andavano d'amore e d'accordo e altri invece nei quali non facevano altro che litigare. E poi non posso dimenticare la volta in cui, dopo che si sposarono per la seconda volta, lei lo lasciò per andare a New York con il suo amante".


Il resto della conversazione è invece un tenero ricordo di Diego Rivera: "E' stato un padre talmente importante per me che tutto quello che ho fatto nella mia vita lo devo a lui. Era un uomo dai forti principi politici, pensi che la prima canzone che mi ha fatto imparare è stata 'Bandiera rossa', e per di più in italiano perché amava molto l'Italia: è venuto qui per la prima volta nel 1921, è andato a Firenze per ammirare i capolavori del Rinascimento e a Roma mi ha raccontato di aver conosciuto  Mussolini, quando lui era ancora comunista, ed erano persino diventati amici. Dopo, come può immaginare, è invece cambiato tutto" .

Infine un cenno alla mostra: "Sono sorpresa della scelta dei quadri perché sono eccezionali e restituiscono al meglio l'identità di artista di Diego Rivera"