cronaca

Aperto fascicolo per esercizio abusivo della professione medica e lesioni
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Praticava trattamenti di chirurgia estetica senza avere laurea e abilitazione professionale. Per questo una genovese di 44 anni è stata indagata dalla procura di Genova dopo la denuncia di una cliente che avrebbe subito un danno dopo un "trattamento". La donna, già indagata mentre esercitava in uno studio del centro genovese, poi sequestrato, aveva proseguito la sua attività nel suo appartamento dove nell'estate del 2013 i carabinieri del Nas avevano trovato acido ialuronico, fili di sutura, aghi, anestetico.

Il pm Stefano Puppo ha così aperto un secondo fascicolo per esercizio abusivo della professione medica e lesioni. La prima inchiesta era nata quando i carabinieri del Nas e gli uomini della Guardia di finanza avevano scoperto che in uno studio la donna praticava liposuzioni e altri trattamenti di chirurgia estetica. In quel caso la donna, difesa dall'avvocato Paolo Costa, era stata denunciata per esercizio abusivo della professione, truffa, ricettazione, uso di atto falso, violazione dei sigilli e distruzione di beni sequestrati.

Il secondo fascicolo è partito dopo la querela di una cliente e la perquisizione in casa della donna dove, oltre ad acido ialuronico e ad altro materiale, è stata trovata un'agenda con annotati nominativi, numeri di telefono dei clienti e indicazioni delle prestazioni in calendario per filler, botox e altro. La cliente che l'ha denunciata era stata sottopoposta a due trattamenti di lipoaspirazione alle cosce nel 2012 e, nell'estate scorsa, era stata contattata dall'indagata che le aveva proposto un trattamento gratuito di filler al viso.

La cliente si era sottoposta al "riempimento" che però le avrebbe provocato un gonfiore. A questo punto si era sottoposta privatamente a una perizia, poi depositata in Procura segnalando anche un danno permanente dopo l'intervento di lipoaspirazione alle cosce.