cronaca

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Clima rovente ieri a Liguria Today, con una puntata dedicata al servizio Uber. I gestori lo difendono, ma i tassisti non ci stanno e parlano di servizio abusivo e illegale.

 Intanto è arrivata la prima multa con 1700 euro e il sequestro dell’auto nei confronti di un autista Uber. “Offre costi bassissimi a discapito di migliaia di lavoratori in tutta Italia, perché con questa iniziative si precarizzano ancora di più i tassisti autonomi che sono già precari di per sé – attacca Stefano Benassi, presidente Cooperativa Radiotaxi Genova - Ma, soprattutto si rischia una deregulation, diventa una giungla dove si è tutti contro tutti”.


In realtà questo non è un servizio taxi che è un servizio pubblico non di linea – spiega a Primocanale Tomaso Rodriguez, general manager di Uber Genova – questo significa che un tassista ha una licenza e si rivolge a una clientela indifferenziata. Uber non fa nulla di tutto ciò, è un servizio privato tra privati. Solo le persone che si sono registrate sulla App di Uber e che hanno in servizio la carta di credito e una serie di requisiti come il numero di telefono controllato eccetera eccetera, possono effettuare una richiesta che non avviene per strada alzando una mano come funzione per fermare un taxi, ma si tratta di un gruppo privato di utenti che si rivolge a privati che non hanno nulla a che fare con un servizio pubblico”.

Proprio durante la trasmissione abbiamo testato il sistema Uber che, nel giro di pochi minuti , ha inoltrato all’utente la prima chiamata: 15 secondi il tempo per accettare o meno il servizio.

Intanto martedì prossimo Uber propone un party aperto agli iscritti al servizio, a cui sono state invitate anche le istituzioni locali.  E la general manager per l’Italia, Benedetta Arese Lucini, ha chiesto con una lettera all’amministrazione comunale di poter intervenire in consiglio comunale esporre le proprie ragioni e quelle dei propri iscritti.