cronaca

Urla e minacce durante la lettura della sentenza
1 minuto e 35 secondi di lettura
Si è chiuso con una raffica di condanne il processo di primo grado dell’operazione “La Svolta”, che vedeva sul banco degli imputati trentasei persone accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso. Condannati a 16 anni Maurizio Pellegrino e Giuseppe Marcianò, mentre il figlio di quest'ultimo, Vincenzo, ha avuto una condanna a 13 anni di reclusione. Gianni Pellegrino è stato condannato a 10 anni, Omar Allavena a 7, così come Ettore Castellana. Alla lettura della sentenza i familiari di numerosi imputati hanno inscenato una forte protesta in aula.

Assolti perché il fatto non costituisce reato l’ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino e il suo ex city manager, Marco Prestileo, cui il pm contestava il reato di concorso esterno in associazione mafiosa con una richiesta di condanna a 6 anni di carcere. A seguito dell’indagine Scullino si era dimesso da sindaco e il Comune era stato commissariato.

L’operazione aveva preso il via il 3 dicembre 2012 con un blitz dei carabinieri contro le famiglie Marcianò e Pellegrino, che aveva portato in carcere 15 persone. L'indagine era partita in seguito a una serie di incendi dolosi che avevano colpito negozi, automobili e moto di imprenditori e amministratori del ponente ligure.

Il  consigliere regionale Marco Scajola di Forza Italia è intervenuto sull'assoluzione di Scullino. "Esprimo le mie felicitazioni all'ex sindaco Gaetano Scullino e all'ex direttore generale Marco Prestileo ai quali finalmente è stata ridata dignità attraverso una sentenza chiara e netta che sancisce la loro totale innocenza". Così commenta 

"Per la prima volta un tribunale della Liguria riconosce la presenza della 'ndrangheta" sul nostro territorio" commentano Stefano Busi e Maura Orengo, referenti liguri di 'Libera' . "Non possiamo non osservare che è stato colpito solo il livello criminale dell'organizzazione mafiosa. Politici e amministratori coinvolti, infatti, sono stati assolti".