cronaca

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Montoggio come Borghetto Vara. Due alluvioni e due paesi simbolo della devastazione dell'acqua. Il primo travolto e tagliato letteralmente a metà dalla furia del rio Capri, il secondo simbolo della devastante alluvione del 25 ottobre del 2011 che travolse lo spezzino e le Cinque Terre. Due territori ma stessa storia, segnata dall'acqua e dal fango. A Borghetto ci furono cinque morti, a Montoggio fortunatamente non ci sono state vittime.

L'alluvione della notte di giovedì ha lasciato segni e ferite non solo a Genova, ma anche nei numerosi territori colpiti dall'ennesima ondata di maltempo e Montoggio ne è il simbolo più desolante. "Siamo ancora in sofferenza perché ci sono ancora varie frazioni isolate e perché ancora mancano luce, acqua e gas, fondamentale sopratutto per gli anziani", ha detto il sindaco di Montoggio Mauro Fantoni, il paese di poco più di duemila abitanti in provincia di Genova devastato dal rio, esploso fuori dalla sua copertura inondando il paese di un fiume di acqua che lo ha letteralmente diviso in due.

Il paese resta senza gas e acqua mentre è stato ripristinato in parte il servizio elettrico. Per la mancanza di servizi essenziali sono state evacuate una decina di persone dalle loro case. Montoggio è tutto color fango, ma si spala ovunque per ripulire negozi, case a scantinati. Una squadra di vigili del fuoco di Savona è la lavoro con una ruspa per rimuovere le tonnellate di detriti che si sono accumulati nella piazza principale.

Si lavora anche per ripulire l'alveo del rio esondato. "L'acqua è entrata in sei ondate e mi ha disintegrato il negozio, mi ha distrutto tutto", dice mentre riprende fiato con una pala in mano il titolare del panificio di Montoggio. L'edicolante racconta che a memoria d'uomo non si ricorda una pioggia così devastante: "Mi ha distrutto l'attività. Meno male che sono arrivati i Carabinieri a dirci di evacuare. Siamo scappati di corsa sennò l'acqua ci portava via".