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E' iniziato il consiglio comunale di Genova dedicato all'alluvione. Il presidente dell'assemblea Giorgio Guerello ha chiesto un minuto di raccoglimento per la vittima, Antonio Campanella.

Sugli spalti dell'aula consiliare un'ottantina di cittadini con alcuni cartelli con scritto 'dimissioni' e 'sindaco non si attacchi sugli specchi, si dimetta'. La strada che porta al Comune è presidiata dai carabinieri. Davanti al palazzo Tursi alcuni antagonisti.

"Ho provato sofferenza, ho provato dolore, come sindaco e come cittadino ma non oso paragonarlo a quello che ha subito chi ha avuto danni". Con queste parole il sindaco Marco Doria ha aperto la seduta. "Il dolore che hanno sulla loro pelle i genovesi passa anche sulla mia - ha aggiunto - Non si può cancellare il dolore e la tristezza per quello che è avvenuto".

"E' stato un evento non previsto da chi avrebbe dovuto, il sistema di previsione è stato inefficace, il fatto che sia stato un evento non previsto è una grave materia di indagine, perché ha avuto degli esiti disastrosi". E' stata la denuncia del sindaco Marco Doria. "C'è stato un mancato funzionamento del sistema di allerta meteo - sottolinea - ma la soluzione non è che il Comune si fa un sistema d'allerta tutto suo".

"C'è chi da anni è in parlamento senza aver ottenuto risultati. Le istituzioni devono funzionare meglio, non le dobbiamo picconare, le picconate le facciamo dare ad altri".
Ha detto il sindaco. "I finanziamenti vanno pretesi anche derogando il Patto Stabilità, dobbiamo rispondere ai cittadini con i fatti", ha sottolineato. "Dovevo incatenarmi davanti a Palazzo Madama dove magari c'erano altri? Ci ho pensato tanto in queste ore. Dovevo urlare? Probabilmente sì, ma urlare che cosa? Urlare quelle che devono essere le priorità del Paese, richiedere i finanziamenti perché sono convinto di quelle che sono le nostre priorità, che come Paese sono due: risanare un territorio dissestato e creare lavoro", dice Doria. "Urlare o incatenarsi per una persona che ha un ruolo istituzionale, può essere la cosa giusta - ha precisato Doria - probabilmente lo era, ma non è una cosa semplice e naturale, è difficile urlare per un persona che vuole rappresentare le istituzioni".


"Il secondo lotto di lavori per il rifacimento della copertura del torrente Bisagno non avrebbe evitato l'alluvione, perché c'è ancora il terzo lotto di lavori da fare. A oggi non c'è un finanziamento, Palazzo Chigi si è impegnato a finanziarlo entro fine anno". Lo ha detto il sindaco Marco Doria. "Il tratto finale del torrente Bisagno ha una portata di 650 metri cubi al secondo - ha detto Doria -, il giorno dell'alluvione l'afflusso è stato superiore a 1.000 metri cubi al secondo, finiti in un 'imbuto'. Il secondo lotto senza il terzo non sarebbe servito ad evitare il disastro. Noi cerchiamo di portare la capacità massima a 900 metri cubi". "Siamo pronti a iniziare i lavori per lo scolmatore del Fereggiano - ha aggiunto il sindaco -. La gara d'appalto può partire grazie ai 45 milioni che la nostra amministrazione ha ottenuto - sottolinea -. Lo scolmatore aiuterà a eliminare l'esondazione del Fereggiano e a diminuire l'afflusso nel Bisagno".