Cronaca

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ll grande imputato del crollo del Morandi condannato a sei anni in via definitiva per le 40 persone morte sul pullman precipitato dal viadotto dell'Acqualonga nel 2013. Stessa prospettiva per l'ex numero due di Aspi Berti e l'ex direttore generale Mollo
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di Michele Varì

Diventa definitiva oggi, venerdì 11 aprile, la condanna a 6 anni per l'ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci per omicidio colposo e disastro colposo per la strage del bus di Avellino. Una sentenza che di fatto spalanca le porte del carcere per il principale imputato del processo per il crollo del ponte Morandi del 14 agosto 2018 e costata la vita a 43 persone. Castellucci avrebbe già fatto sapere che è pronto a costituirsi in carcere.

La decisione dei giudici della quarta sezione penale della Cassazione nel processo per la strage sull'A16 Napoli-Canosa è stata emessa oggi. La condanna fa riferimento alla tragedia avvenuta il 28 luglio 2013 quando un pullman precipitò dal viadotto dell'Acqualonga nel territorio di Monteforte Irpino, provocando la morte di 40 persone.

Vittime Morandi: "Apprezzamento per sentenza"

Egle Possetti, del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, quando ancora non era chiaro se Castellucci sarebbe finito in carcere, ha diramato un comunicato:

"Esprimiamo pieno apprezzamento per la sentenza in terzo grado del processo per la strage di Avellino, con la conferma delle condanne ai vari imputati, tra i quali Castellucci e Berti, nessuno potrà restituire le vite spezzate alle proprie famiglie e lenire il dolore, ma la giustizia ha fatto emergere un sistema di manutenzione inefficace, viziato da carenze enormi, incompetenza, mediocrita’ il tutto al fine di diminuire le spese in sfregio alle vite umane. Questo dimostra che quanto sta emergendo nella nostra vicenda processuale non e’ un caso isolato, e’ il sistema che e’ stato messo a nudo, il vaso di Pandora e’ aperto. SONO COLPEVOLI!!!!
La nostra vicinanza a tutte le famiglie delle vittime della strage di Avellino".

I difensori del manager: "Pronto a costituirsi ma incomprensibile"

I difensori di Castellucci, gli avvocati Filippo Dinacci e Paola Severino, hanno riferito che il loro assistito è  pronto a costituirsi, "attendiamo l'ordine di carcerazione", ma definiscono la sentenza "incomprensibile: sulla base delle prove che abbiamo fornito siamo convinti che l'ingegner Castellucci sia totalmente estraneo ai fatti e che abbia sempre svolto accuratamente i propri doveri di Amministratore Delegato".

Rischio carcere anche per altri ex big Aspi imputati a Genova: Berti e Mollo

Ma torniamo alla sentenza di Avellino: i giudici hanno confermato anche le condanne per altri due imputati eccellenti del processo di Genova, l'ex numero due di Aspi, Paolo Berti, e l'ex direttore generale Riccardo Mollo, anche loro condannati a pene superiori a quattro anni per cui, salvo eccezioni di altro tipo, scatta la  carcerazione. Berti è stato condannato a 5 anni come Castellucci, Mollo a 6 anni. 

I supremi giudici per i fatti di Avellino hanno fatto passare in giudicato anche le condanne a 9 anni per il proprietario del bus, Gennaro Lametta e quella a 4 anni per l'allora dipendente della motorizzazione civile di Napoli, Antonietta Ceriola. Diventano definitive anche le condanne per gli altri dirigenti e dipendenti del Tronco.

All'udienza dello scorso 1 aprile il sostituto procuratore generale della Cassazione Sabrina Passafiume aveva chiesto di rivalutare la condanna per omicidio colposo nei confronti di Giovanni Castellucci e l'assoluzione dall'accusa di disastro colposo "perché il fatto non sussiste" per l'ex ad di Aspi e anche per gli altri dirigenti della società e dipendenti del Tronco.

La pg di Cassazione in aula aveva evidenziato come il pullman avesse un certificato falso di revisione, che non veniva effettuata dal 2011 e che il mezzo "era privo dei requisiti minimi per circolare. Lametta ha posto in circolazione un mezzo in pessime condizioni mettendo a rischio le vite dei passeggeri" aveva concluso.

Nel settembre 2023 la seconda Corte di Appello di Napoli aveva condannato a sei anni, ribaltando la sentenza del tribunale di Avellino, l'ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci, che in primo grado era stato assolto. Stessa pena anche per il direttore generale dell'epoca Riccardo Mollo e per i dipendenti di Aspi Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna. In secondo grado era stata, inoltre, ridotta la pena a cinque anni per il dirigente di Aspi Nicola Spadavecchia e per il direttore di tronco di Aspi Paolo Berti. Tre anni per Gianluca De Franceschi, dirigente di Aspi e per i due dipendenti Gianni Marrone e Bruno Gerardi.

Figlia di una vittima di Avellino: "Condanne che aspettiamo da anni"

"Non me l'aspettavo, mi avevano detto che tanto sarebbe andata male, che non c'erano speranze" commenta, parlando all'Adnkronos Alba Lanuto, che nella strage del bus perse la madre, Luisa Rocco. "Da questa mattina con mia figlia guardiamo notiziari e siti in cerca di aggiornamenti sull'esito del processo. E ora la giustizia, all'improvviso, con condanne che aspettiamo da anni". "È morta proteggendo fino all'ultimo col suo abbraccio mia figlia Arianna, che era con lei - racconta -. Per anni ho combattuto una battaglia per la giustizia e ora sono talmente felice che non mi sembra vero. Mi mangio le mani per non esser stata in Cassazione - conclude Alba -. Ieri sera avrei voluto prendere il treno per Roma".

 

 

 

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