cronaca

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Otto giorni d’isolamento. La storia di Settimio, abitante in via Monte di Pino a Molassana, è drammatica visto che lui e altri quattro membri della sua famiglia – tra cui una signora ipovedente di 98 anni – sono ancora isolati da giovedì 9 ottobre, giorno dell’alluvione a Genova. La frazione è circondata da tre torrenti, tra cui il Rio Maggiore e il Rio Monte di Pino, i quali impediscono la normale circolazione stradale.

A fare da sfondo alla questione c’è l’ormai consueto rimpallo di competenze tra Comune e Regione. Settimio però non ci sta: “Ci sentiamo abbandonati, anche nel 2011 ci siamo sentiti così e abbiamo dovuto fare tutto da soli, ma questa volta è peggio. Passo le giornate a cercare una soluzione, ma evidentemente non c’è”. Inoltre la richiesta d’aiuto alla Protezione Civile non è andata buon fine: “Mi è stato detto che non ci sono mezzi per operare – ha continuato l’abitante di Molassana - nemmeno un escavatore per poter aprire un piccolo varco. Gli unici che si sono dati davvero da fare sono gli assistenti sociali”.

L’appello alle istituzioni è quindi molto chiaro: “Facciano qualcosa, non mi costringano a lasciare la casa perché con una persona così anziana non sarebbe facile. Da soli non abbiamo la forza di rialzarci”.