cronaca

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Da parcheggio in pieno centro a tomba per oltre 250 automobili: mentre il resto della città tenta di rialzarsi dopo l’alluvione, il park di Corte Lambruschini è rimasto fermo alla tragica sera del 9 ottobre. Nei quattro livelli interrati restano ancora circa 250 auto rimaste sommerse dall’ondata di acqua, fango e detriti che il Bisagno esondato ha riversato nel giro di pochi minuti.

Oggi si continua a pompare acqua con le idrovore, che in quasi tre settimane non si sono mai fermate.
Entrando nel parcheggio e scendendo al livello -2 l’immagine è spettrale: auto coperte di fango e detriti ovunque. Impossibile scendere di più: la struttura, che resta off limits per ragioni di sicurezza, è ancora piena di fango e in molti punti l’energia elettrica non è ancora stata riattivata.

In attesa che le auto intrappolate vengano rimosse e si proceda alla rimozione di ciò che resta dopo l’alluvione, restano alcune domande: cosa sarebbe accaduto se l’esondazione fosse avvenuta in pieno giorno? Come avrebbe fatto a mettersi in salvo un automobilista che si fosse trovato al piano più basso del parcheggio al momento dell’alluvione? Ma soprattutto: il parcheggio sarà riaperto così com’è, o si prenderanno provvedimenti per la sicurezza? Una domanda da girare all’azienda che gestisce il park, ma soprattutto al Comune, che ha ceduto la struttura in concessione.