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Una delegazione di operai a palazzo Chigi
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Dopo gli scontri di ieri a Roma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontra gli operai Ast a Palazzo Chigi insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Renzi assicura:"Faremo le verifiche e poi gli atti saranno conseguenti".

La vertenza della Ast di Terni, sottolinea il premier, "va separata dal confronto politico". Il premier chiede, a quanto si apprende, "un confronto serio e nel merito" su Terni. "Non consentirò di strumentalizzare Terni" dice. "Non vogliamo fare a meno del sindacato nelle trattative sindacali", spiega inoltre il presidente del Consiglio. "L'imperativo morale è portare a casa la vertenza Ast".

La leader della Cgil, Susanna Camusso, intanto, va all'attacco del premier. "Il presidente del Consiglio - va giù dura commentando quanto accaduto ieri - dovrebbe provare ad abbassare i manganelli dell'ordine pubblico".

Nel pomeriggio il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha riferito al Senato sugli scontri di ieri alla manifestazione per l'Ast: "Esprimo personale solidarietà ai lavoratori dell'Ast e della polizia feriti ieri", ha detto Angelino Alfano.
"Serve un senso di responsabilità di tutti per evitare una scintilla che rischierebbe di innescare pericolose derive". Il ministro Alfano al Senato ha sottolineato di provare "amarezza" per il fatto che "una questione centrale come il lavoro stia diventando scenario di contrapposizione tra lavoratori".

"Dall'insediamento di questo Governo si sono svolte 5.934 manifestazioni di rilievo e la stragrande maggioranza ha avuto un corso assolutamente tranquillo. Circa la metà (2.350) hanno avuto alla base problematiche sindacali e occupazionali. Se il Governo avesse voluto dare alla polizia linee di estrema durezza sui manifestanti avrebbe avuto migliaia di occasioni per farlo, Non l'ha mai fatto. Anzi, l'input dato è l'esatto opposto": così Alfano riferendo al Senato sugli scontri per l'Ast.

Poi ancora: "Vogliamo istituire un tavolo permanente di confronto al Viminale con i sindacati per gestire al meglio le manifestazioni".  "E' lontana anni luce da noi l'idea di manganellare gli operai, così come penso sia lontana dagli operai la volontà di scaricare tensioni occupazionali sulla polizia", ha spiegato Alfano. "Ci attendono settimane complesse e difficili". "Siamo di fronte a diverse crisi industriali, a cui il governo sta cercando di far fronte". Il titolare del Viminale ha poi affermato che l'intervento del segretario della Fiom Landini "ha contribuito a riportare la calma tra i manifestanti".

"Ciascuna politica - ha aggiunto il ministro Alfano - faccia uno sforzo di coesione, evitando di cavalcare il disagio occupazionale, strategia che può dare frutti immediati, ma sarebbero frutti avvelenati".

"I fatti di ieri sono stati oggetto di referto all'autorità giudiziaria, nel quale nessun manifestante è stato denunciato", ha spiegato Alfano nell'informativa al Senato ribadendo "è pieno diritto" dei lavoratori "manifestare, anche in modo aspro", ma sempre nei limiti della legalità.

"Il diritto a manifestare è sacro": ma la "libertà di chi manifesta non deve comprime e ledere la libertà degli altri cittadini" e "l'incolumità fisica degli uomini e delle donne delle forze dell'ordine che ogni giorno corrono dei rischi".
Alfano ha ribadito che "nessuno immagina che nel pieno di vertenze difficili" i lavoratori attendano gli esiti senza scendere in piazza, "anche in modo aspro".