economia

Timida ripresa nel 2015, mentre la disoccupazione resta alta
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La Commissione Ue rivede al ribasso le stime di crescita dell'Italia: -0,4% nel 2014, con una "tiepida ripresa" nel 2015 stimata a 0,6% e dovuta all'"accelerazione della domanda esterna". Eventuali "rischi al ribasso sono legati all'ulteriore slittamento della domanda esterna", si legge nelle stime autunnali di Bruxelles.

"Nel 2013, grazie al nuovo metodo di calcolo, il debito italiano è sceso a 127,9%", ma "il surplus primario è ancora insufficiente a tagliarne la crescita nel 2014, a causa del Pil piatto e dei pagamenti dei debiti della p.a.", e quindi sale a 132,2% per raggiungere il "picco" nel 2015 a 133,8%. E' la stima della Commissione Ue.

La Commissione rivede al rialzo il deficit italiano che sale al 3% nel 2014, e scende a 2,7% nel 2015 "dopo aver incorporato la legge di stabilità e le misure addizionali annunciate il 27 ottobre, e sostenuto dal calo della spesa per interessi". Quello strutturale sale a 0,9% nel 2014, per scendere a 0,8% nel 2015 e salire all'1% nel 2016.

Il tasso di disoccupazione italiano "resta elevato ai suoi livelli storici" e si riflette "nell'attività economica depressa": scrive sempre la Commissione Ue nelle stime economiche autunnali, che prevedono una disoccupazione al 12,6% per il 2014 e 2015.

Secondo la Commissione "la ripresa iniziata nel 2013 resta fragile, lo slancio in molti Stati membri è ancora debole, la fiducia più bassa che in primavera e nonostante le migliori condizioni finanziarie, la ripresa nel 2015 sarà lenta" sia nella Ue che nella zona euro.

"Rischi al ribasso sulle prospettive di crescita dominano ancora sulla scorta delle tensioni geopolitiche, la fragilità dei mercati finanziari, e il rischio di attuazione incompleta delle riforme strutturali": lo scrive la Commissione Ue che prevede per la zona euro una crescita di 0,8% nel 2014 e 1,1% nel 2015.

Nelle previsioni della Commissione europea. Gli investimenti "non ripartiranno prima del 2016" e quindi è attesa "una moderata crescita" del Pil dello 0,7% nel 2015 e dell'1,5% nel 2016. La fiducia degli investitori resterà bassa è sarà "una zavorra". Inoltre si sottolinea che il deficit del 2014 sarà del 4,4% mentre a primavera era previsto al 3,9% e "continuerà a peggiorare" al 4,5% nel 2015, con un'impennata del debito: 95,5% nel 2014, 98,1% nel 2015 e 99,8% nel 2016.