politica

1 minuto e 42 secondi di lettura
Scintille tra Forza Italia e Pd alla vigilia dell'incontro tra il premier Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale mentre il leader di Ncd Angelino Alfano tende la mano al Cav proprio in vista della riforma della legge elettorale. "Il patto del Nazareno - mette in chiaro il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta al Gr1 - prevedeva la riforma della legge elettorale secondo quanto abbiamo approvato alla Camera nell'Italicum. E noi a quella siamo rimasti. Se Renzi con la sua maggioranza ha deciso di cambiare tutto e di buttare quel testo e di scriverne un altro non c'è più il patto del Nazareno".

La replica del Pd, a strettissimo giro,
è affidata al sottosegretario Luca Lotti. "Se le parole di Brunetta sul patto del Nazareno - avverte - interpretano il pensiero di Berlusconi e Fi , allora non c'è neanche bisogno di incontrarsi domani. Se la linea di Fi è quella di Brunetta, come successo altre volte in questi mesi, mi chiedo a che serva l'incontro".

"Le reazioni scomposte" e "irritate di Lotti e Serracchiani
- è la controreplica dell'ex ministro di Fi - sono il segno inequivocabile di una verità che il premier tenta di celare. Se Forza Italia decidesse di non accettare le imposizioni leonine di Renzi sull'Italicum, il nostro caro presidente del Consiglio resterebbe senza partner per portare avanti le riforme. Resterebbe da solo, con la sua traballante maggioranza di governo. E le poco serene parole dei suoi colonnelli ne sono la prova lampante".

Intanto, però, proprio alla luce di possibili modifiche al sistema di voto, Angelino Alfano torna a tendere la mano al Cavaliere. "Se Berlusconi - dice - non utilizzerà il patto del Nazareno come uno strumento contundente verso gli alleati, ma avrà visione, saggezza, lungimiranza e assenza di rancore, noi siamo pronti, giovandoci del premio alla lista, a ricostruire la prospettiva del centrodestra. Non per paura, costrizione o minaccia". Lo dice il leader Ncd, Angelino Alfano.