
Il 92,4% degli omicidi avviene per mano di un uomo, con un boom di casi in Campania e nel Lazio. Una specie di bollettino di guerra che nel centro italiano è aumentato del 100% (da 22 a 44) rispetto alla passata annata. La famiglia, il luogo in teoria in cui ogni donna dovrebbe sentirsi sicura, è invece spesso la trappola: in sette casi su dieci i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto famigliare. Nel 66,7% dei casi è stato il coniuge, il partner o l’ex partner a commettere l’omicidio, mentre nel 19% sono stati i figli a uccidere la madre, spesso per motivi legati al denaro.
Crescono gli omicidi a mani nude, l’emblema della violenza e del rancore nei confronti del gentil sesso, così come l’età media delle vittime. Il movente è quasi sempre la gelosia, mentre cresce anche il dato relativo alle uccisioni per conflitti e dissapori quotidiani. Il dato inquietante, infine, riguarda però l’isolamento delle donne, lasciate sole dalle istituzioni: il 51,9% delle donne uccise nel 2013, infatti, aveva già segnalato/denunciato le violenze subite.
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana