
“Per quanto riguarda la conta definitiva dei danni dobbiamo ancora attendere”, ha detto Sampietro. “Dovranno passare alcuni giorni per capire cosa sarà utilizzabile di ciò che non è stato portato a mare ed è rimasto dentro le serre. Considerate che il fango è un terribile nemico - nella piana di Albenga ha la consistenza quasi del limo – perché impedisce anche la respirazione delle piante”.
Per Sampietro è fondamentale passare dalla cultura dell’emergenza alla cultura della pianificazione. “Abbiamo richiesto la costituzione di un consorzio di bonifica, misto pubblico-privato, il quale avrà come scopo fondamentale quello di regimare tutto il sistema delle canalizzazioni all’interno della piana di Albenga”.
IL COMMENTO
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