
Per il sindacalista dell'azienda che gestisce il trasporto pubblico genovese le responsabilità sono più che evidenti. "Paghiamo anche le schermaglie tra Comune e Regione, ed è questa la cosa più surreale perché sono entrambi retti da esponenti del Partito democratico. Il fatto grave è che si tratta della stessa maggioranza politica che non prova nemmeno a dialogare. Il Comune si sta nascondendo dietro il bando e la Regione sa benissimo quali sono le condizioni per partecipare a una gara che può fruttare all'azienda 170-180 milioni l'anno", aveva concluso Gatto.
In serata, comunque, è stato convocato nella sede della Regione un vertice tra il presidente Claudio Burlando, il sindaco Marco Doria e i sindacati Amt per trovare un accordo che potrebbe portare alla revoca dello sciopero del trasporto pubblico previsto a Genova. Al momento lo sciopero resta confermato perché i sindacati chiedono a Comune di Genova e Regione Liguria di mettere per iscritto i punti concordati nella riunione del 22 novembre scorso in piazza De Ferrari. L'incontro si è poi spostato in Comune ed è proseguito ad oltranza.
Amt ha ritirato la disdetta del contratto integrativo aziendale per "aprire un tavolo con i sindacati che si concluda entro e non oltre il 31 dicembre". Il nodo resta la patrimonializzazione di Amt per partecipare al bando di gara dell'Agenzia regionale del Tpl. L'obiettivo è trovare soldi per colmare lo squilibrio di circa 8 milioni previsto per il 2015.
IL COMMENTO
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