
La sintesi della battaglia di Primocanale per la salvaguardia delle botteghe montane sta tutta negli occhi di uomo che va per gli 81, di sua moglie e della cugina che per aiutare i parenti parte da Genova e sale fin a Pietranera, borgata invisibile sopra Rovegno dove sono scappati tutti. Cosa pensa lo Stato di questi negozi? Servita la risposta: "Mi hanno tolta la licenza dei tabacchi perché vendevo poco". Ecco, appunto, l’imprenditore Stato dice: chiuso per poco fatturato, via la licenza.
Dice anche di più: la pensione da agricoltore del signor Giacomo decurtata. Motivo? In fondo lui può guadagnare capitali illimitati con la bottega nata nel 1889. Oltre alla bottega di alimentari che vende 1 kg di pane al giorno ripartito sui 9 residenti si affianca l’antica trattoria dei cacciatori sempre loro, a conduzione familiare, moglie e marito con stufa a legna, lavandino di marmo e rampa di scale per servire in salone dove devi andare appositamente perché non è certa strada di passaggio e neppure sulle mappe. Qui raccontano che talvolta arriva pure la visita fiscale.
Ti viene da sorridere e poi da piangere. Gli chiedi, ma cosa diavolo vi raccontate?Gente di una grandezza enorme, quanto l’indifferenza di un Paese dove se non produci non conti. Uomini e donne di una saggezza che merita medaglie non tasse. Eroi silenziosi che da soli non riescono a far capire come una luce in meno lì e in decine di posti dell’appennino significhi meno presidio, più alluvioni, più servizi sociali, più spese a domicilio, meno socialità. Un inferno. Va bene così ai signori politici, anzi parlano del rilancio dell’entroterra che come farà a rinascere senza servizi lo sanno solo loro.
IL COMMENTO
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