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Botta e risposta con Melgrati
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"Quando il "ce lo chiede l'Europa" non vale, ovvero perché non ho sottoscritto l'ordine del giorno sulle spiagge in concessione agli stabilimenti balneari". Così il consigliere regionale Giacomo Conti della Federazione della Sinistra ha replicato a Marco Melgrati. "Evidentemente "ce lo chiede l'Europa" vale solo per tagliare i servizi e colpire i diritti dei lavoratori, ma di certo non vale quando si tratta di intervenire all'insegna dell'equità e del diritto su un argomento tabù, quello delle concessioni demaniali ai balneatori e dei relativi canoni dovuti allo Stato" di Conti.

"E' piuttosto sconcertante che in tempi di spending review e di sperticate fantasie per rastrellare soldi dalle tasche dei cittadini, i capigruppo di quasi tutte le formazioni politiche, evidentemente sotto pressione da parte della lobby dei balneatori, sottoscrivano un ordine del giorno che in premessa sostiene che sia necessario scongiurare l'aumento dei canoni demaniali". "Che l'entità del canone sia irrisoria è cosa nota a tutti - ha aggiunto Conti -. Tant'è che da più parti evidenziato come ciò sia in palese contrasto con quanto previsto dalla stesse legge 150/1961 che dice che l' Amministrazione è tenuta a graduare l'aumento dei canoni minimi sulla base dell'utilità economica che i concessionari traggono dalla concessione".

Per Conti "ci sarebbe anche la necessità di condizionare la concessione demaniale a qualche parametro relativo all' occupazione e al contrasto del lavoro nero e non tutelato negli stabilimenti balneari.
L'ordine del giorno dice che occorre evitare che le concessioni vengano messe a gara. Ma come, da anni ci state sfinendo sulle regole del mercato, sulla necessità che non ci siano posizioni protette, volete applicare questa filosofia alla sanità, ai trasporti e a tutti i servizi pubblici dove tutto deve essere messo a gara e poi questa regola non deve valere per le concessioni demaniali"? "Occorre individuare strumenti che impediscano alle multinazionali del settore del turismo di far man bassa e di impadronirsi anche delle nostre spiagge ma la soluzione non può essere davvero quella di regalarle per pochi spiccioli agli attuali concessionari degli stabilimenti balneari" conclude il consigliere regionale di Fds Conti.