
L'Europa deve stare attenta, perché, nello scenario mondiale, ciò che rischia oggi l'Italia domani toccherà a lei". "Non basta tappare i debiti, più o meno voraginosi, vendendo i gioielli di casa frutto della intelligenza e della lungimiranza dei nostri padri, perché una volta ripianati i debiti se si riesce a ripianarli, si resta con niente in mano, né strutture né professionalità, in balia di chi guarda all'Italia come ad una preda succulenta e ambita, da spolpare". "Alla fine di queste operazioni di vero azzardo - ha proseguito il cardinale - si resta con dei pezzi in mano, pezzi che, scollati gli uni dagli altri, diventano sempre più deboli per essere azzannati in un secondo tempo".
IL COMMENTO
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