politica

Contro "il potere tentacolare della sinistra"
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Il vicesegretario federale della Lega Nord e consigliere regionale in Liguria Edoardo Rixi si candida per la presidenza della Regione. La conferma arriva durante l'intervista su Primocanale per commentare le Primarie del centrosinistra. “Con la vittoria dell’assessore Paita più simili a un circo equestre che a delle consultazioni democratiche, è evidente la necessità di dare un’alternativa concreta e reale ai liguri per abbattere il monopolio del sistema di potere di Burlando che a questo punto, sotto mentite spoglie, vorrebbe continuare a governare per il terzo mandato consecutivo la nostra regione”.

La candidatura di Rixi alle Regionali arriva all'indomani di un incontro con Matteo Salvini e i vertici federali della Lega Nord. “Dobbiamo ribellarci a queste logiche di potere della sinistra che hanno portato la Liguria in fondo al baratro. Burlando e la sua giunta, di cui fa parte anche Raffaella Paita, hanno fallito in questi dieci anni su tutti i fronti: disoccupazione alle stelle, economia stagnante, entroterra abbandonato, dissesto idrogeologico, una sanità da terzo mondo e un buco di bilancio su cui indaga la Corte dei Conti”.

Per il consigliere regionale leghista serve un cambio di passo. “È evidente che la Liguria abbia un urgente bisogno di un’alternativa politica forte che cancelli il monopolio burlandiano sulla nostra regione e di una proposta credibile che scardini le vecchie logiche di potere e possa dare finalmente alla Liguria una nuova amministrazione per renderla una regione in cui si possa vivere e lavorare, non un territorio da cui si debba scappare per sopravvivere”.

Edoardo Rixi avanza la proposta di un “Comitato di liberazione regionale”. Una iniziativa “per liberare Genova e la Liguria dal sistema di potere tentacolare della sinistra. Per fare rinascere la nostra regione è indispensabile riaccendere il motore, il traino della Liguria: Genova, il capoluogo che la sinistra del duo Burlando-Paita ha voluto relegare a un ruolo periferico prediligendo invece i territori dove hanno potuto barattare, con facilità, sacche di consensi “bulgari” in cambio di una bocciofila nuova. Dobbiamo portare fuori da questo stagno fatto di clientelismi e baratti di potere la nostra regione, rompere con il passato e riaccendere il motore dell’economia ligure, Genova, per rimettere in movimento la macchina della Liguria”.