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''Nelle ultime settimane - ha affermato l'esperta - sono stati segnalati una sessantina di casi più gravi, ed in una cinquantina di questi è stato necessario ricorrere alla ventilazione assistita attraverso l'apparecchiatura Ecmo''. Si sta dunque entrando nelle fase più acuta dell'influenza stagionale, con due segnalazioni di decessi per complicanze (ad Aosta e nel caso di un bambino a Lecce), ma il picco è atteso a metà febbraio.
La ''maggioranza dei casi - ha spiegato Salmaso - è dovuta al virus della cosiddetta influenza suina, A-H1N1, ma questo dato non preoccupa particolarmente''. Infatti, ha chiarito l'epidemiologa, ''ci si attendeva l'arrivo di un ceppo virale nuovo ed eventualmente più virulento, ma al momento il ceppo che continua a circolare maggiormente è appunto l'H1N1, già noto e già ricompreso nella composizione del vaccino''. Ciò, ha aggiunto, ''è solo la riprova della 'efficienza' di tale virus, che non si è lasciato 'sostituire', almeno finora, da altri virus emergenti nuovi''.
Al momento, infatti, un ceppo virale nuovo si sta diffondendo solo in Usa e nord Europa, ma non in Italia: si tratta di una variante del virus A-H3N2, non ricompresa nel vaccino stagionale. Tale ceppo, afferma Salmaso, ''potrebbe arrivare anche da noi, ma bisogna vedere, nel caso, in che termini e portata. Insomma - conclude l'esperta - è una spia rossa che si accende, ma non è detto che a ciò corrisponderà poi un reale pericolo''.
IL COMMENTO
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