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Lo scontro si fa sempre più forte nel Pd. Renzi, che ha riunito i senatori del Pd, ha detto che "non ci sono spazi per soluzioni alternative rispetto alla legge che vi ho proposto, ma possiamo prenderci ancora qualche ora alla ricerca di soluzioni tecniche" su temi su cui c'è divisione come quello delle liste bloccate. Vi do - ha proseguito - la disponibilità a discutere fino all'ultimo , rimandiamo l'inizio del voto a domani pomeriggio. Ma domani alle 12 si chiude'. Poi ha precisato vhe vuole cercare accordi con tutti fino all'ultimo "ma non sono sotto ricatto di nessuno". Il segretario del partito, poi, aveva aspramente rimproverato il senatore Gotor: "Le tue parole di oggi contro di me sono ingiuste e ingenerose. Non si può usare un gruppo minoritario come un partito nel partito".

A stretto giro, però, arriva il no della minoranza che proprio per bocca di Gotor, primo firmatario dell'emendamento, fa sapere che i circa 30 senatori della minoranza del Pd che hanno presentato un emendamento contro i capilista bloccati non voteranno l'Italicum se esso dovesse essere respinto in Aula, ma devono decidere se tale posizione si tradurrà in un "no" o nella non partecipazione al voto. Renzi - ha detto ancora Gotor - oggi ha detto che tanto ci sono strumenti parlamentari che gli consentono di far votare la legge in 48 ore. Al netto di trucchi e trucchetti che offendono il Pd e la Costituzione noi ci aspettiamo un confronto".