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Anche ex M5s partecipano agli incontri al Nazareno
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Entra nel vivo la partita politica che porterà all'elezione del successore di Giorgio Napolitano. Sono cominciate, nella sede Pd del Nazareno, le consultazioni di Matteo Renzi con le altre forze politiche in vista delle votazioni per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.

Nell'incontro con la delegazione del Pd "ci siamo confrontati sui principi di merito per l'individuazione di un profilo alto: noi riteniamo che la figura di un politico sia una garanzia importante in tal senso". Così il ministro Stefania Giannini, al termine dell'incontro. In rappresentanza di Scelta Civica, Centro Democratico e Per l'Italia, c'erano anche Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Lorenzo Dellai. A chi lo interpella sui nomi risponde: "Non li abbiamo fatti e non li abbiamo pensati". Domani ci sarà un nuovo incontro.

Anche i parlamentari ex Movimento 5 Stelle parteciperanno alle consultazioni al Nazareno per l'elezione del presidente della Repubblica. Lo ha annunciato il vice segretario Dem, Lorenzo Guerini, arrivando nella sede del partito. Grillo e il M5S avevano invece rifiutato l'invito.

Sc-Pi-Cd, serve profilo alto - Nell'incontro con la delegazione del Pd "ci siamo confrontati sui principi di merito per l'individuazione di un profilo alto: noi riteniamo che la figura di un politico sia una garanzia importante in tal senso". Così il ministro Stefania Giannini, al termine dell'incontro. In rappresentanza di Scelta Civica, Centro Democratico e Per l'Italia, c'erano anche Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Lorenzo Dellai. A chi lo interpella sui nomi risponde: "Non li abbiamo fatti e non li abbiamo pensati". Domani ci sarà un nuovo incontro.

Ncd, no a un tecnico - "In modo molto chiaro abbiamo chiesto che il prossimo presidente della Repubblica sia un politico che abbia militato nelle istituzioni, abbia rapporti internazionali e sia un politico. Non è il momento per un tecnico al Quirinale". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, all'uscita dal Nazareno dopo le consultazioni con il Pd. Alfano ha confermato che il suo partito voterà scheda bianca nelle prime tre votazioni.

Lega Nord polemica - "Siamo qui per ascoltare cosa ci dice il messia...". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, al suo arrivo al Nazareno per l'incontro con Matteo Renzi. Definisce "una vergogna che l'incontro si svolga nella sede di un partito di sinistra". A chi, poi, gli chiede se loro hanno un nome, Salvini risponde così: "li abbiamo i nomi ma sono sfigati perché non sono di sinistra, in Italia se non sei di sinistra non fai il Capo dello Stato".

Silvio Berlusconi non sarà presente all'incontro con Matteo Renzi per le consultazioni sul Colle. Alla riunione andrà una delegazione composta da Giovanni Toti, Debora Bergamini, i due capigruppo, Renato Brunetta e Paolo Romani, con i loro vice. Non è escluso che l'ex premier e il leader del Pd si vedano nei prossimi giorni.

Il Pd farà un solo nome, una proposta secca e niente terne. E il nome, ha fatto sapere il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini, arriverà prima di sabato. Quel giorno, assicura il premier, ci sarà la "votazione decisiva" per eleggere il nuovo presidente. Sono ancora molti i nomi che girano e ogni giorno le quotazioni del borsino subiscono variazioni: l'ultimo dato in ascesa un ex segretario Dem come Piero Fassino, ma resiste anche il trio Prodi-Veltroni-Amato.


SCHEDA BIANCA - Il Pd voterà scheda bianca alle prime tre votazioni, aveva annunciato Matteo Renzi all'assemblea dei deputati alla Camera indicando il metodo per eleggere il Capo dello Stato. Chi non condivide il nome del candidato alla presidenza della Repubblica, ha aggiunto, "dovrà dirlo apertamente". I nomi dei candidati "non li facciamo perché poi decidano altri", ha spiegato Renzi. 

Anche Silvio Berlusconi si prepara ad entrare 'nel vivo' del negoziato per un "nome condiviso" per il Quirinale, con il Patto del Nazareno come punto fermo ma anche con la consapevolezza che, senza i voti di FI e, complice anche il ritrovato asse con i centristi, difficilmente il Pd riuscirà a eleggere il successore di Giorgio Napolitano al quarto scrutinio. Di certo, un primo punto di caduta nel metodo, tra Pd e FI, sembra esser stato trovato: quello di votare con il Pd scheda bianca (e non Antonio Martino come ipotizzato da FI nei giorni scorsi) ai primi tre scrutini per arrivare al momento chiave nella giornata di sabato.