cronaca

In carcere inneggiava alla Sharia
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Sahbi Chriaa, 37 anni, tunisino nato a Montreuil e residente a Bordeaux, arrestato il 10 gennaio scorso per resistenza alla polizia che lo ha fermato mentre era in auto con una prostituta, è stato espulso dall'Italia perché 'persona indesiderata'. La proposta di espulsione, basata anche su una nota dell'Aise dove si sostiene che il tunisino aveva 'radicalizzato' la propria fede islamica in carcere a Nanterre durante la reclusione per un tentato omicidio, è stata avanzata da questore e prefetto di Genova ed è stata accolta dal giudice. Chriaa, che ha detto di essere in Italia in vacanza e di voler andare a Pisa e Firenze, sarà accompagnato a Nanterre dalla polizia.

L'uomo, arrestato a Lavagna, ha reagito all'arresto picchiando il poliziotto che l'ha fermato. Nella sua auto è stato trovato un coltellino realizzato con una spatola, un tagliacavi, un piede di porco e una piccola ascia oltre a un pc. Adesso si trova recluso nel carcere di Marassi in isolamento per aver inneggiato alla Sharia e così facendo ha disturbato alcuni detenuti di fede islamica che si sono lamentati con la direzione del carcere. L'episodio è stato segnalato alla questura dalla direzione del carcere.

Sahbi Chriaa non ha voluto presenziare all'udienza davanti al giudice che ne ha disposto l'espulsione coatta ma tramite i suoi avvocati, Gianfranco Pagano e Valentina Traverso, ha fatto sapere di voler "rientrare quanto prima in Francia". Gravato da alcuni precedenti penali per furto con scasso, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale e tentato omicidio di un coetaneo in una discoteca di Nanterre, Chriaa ha scontato la sua pena nel carcere della città dell' Hauts-de-Seine dove si trovano alcuni integralisti islamici assistiti tra l'altro da un 'cappellano' musulmano.