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Il presidente potrà fare una giunta tutta 'esterna'
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La prossima assemblea avrà 30 consiglieri più il presidente invece di 40 come aveva stabilito la riforma Tremonti. Di cui sei eletti attraverso il 'listino' indicato dal presidente. A questi ora si sommeranno i sette assessori, che potranno essere anche tutti 'esterni', e che il prossimo governatore potrà quindi nominare.

La Regione modifica, in seconda battuta, il suo Statuto e ufficializza: sette assessori invece dei 12 attuali, 3 consiglieri nell'Ufficio di presidenza invece di cinque, abolizione della consulta statutaria e del consiglio delle economie e del lavoro. E' la composizione della prossima giunta e del prossimo Consiglio regionale della Liguria, si vota a maggio.

Quello che può sembrare un dimensionamento a vantaggio del contribuente, per i più attenti equivale all'ennesimo colpo gobbo della politica. Di fatto, tra i sei eletti direttamente via 'listino del presidente' e i sette assessori che potranno essere tutti 'esterni', il prossimo governatore avrà a disposizione un bel numero di poltrone da assegnare in campagna elettorale.

A favore delle modifiche il centrosinistra e (ancora una volta) il Nuovo Centrodestra di Saso e Minasso. Il partito di Alfano in Liguria ormai si conferma come la stampella della maggioranza sull'asse Burlando/Paita. Contrario il centrodestra (Lega, Fi, Lista Biasotti) che ritiene eccessivo che il presidente possa scegliere tutti e 7 gli assessori al di fuori del Consiglio.

Molto duro il commento di Marco Melgrati, Forza Italia. Il consigliere azzurro ha dichiarato: “più poltrone per il Pd, meno risparmi per i liguri più tasse per i cittadini . Questa la linea della Sinistra ligure ancora una volta sostenuta da Ncd, che con il voto di questa mattina incassa un altro credito e Saso va subito alla riscossione con Burlando e la Paita”, ha detto Melgrati.

Forti perplessità arrivano anche dal consigliere regionale Ezio Chiesa, Gruppo Misto - Liguria Viva, che pure ha votato a favore delle modifiche allo Statuto. Chiesa ha criticato soprattutto lo scarso dialogo tra la Giunta e l'assemblea regionale. “Sono sempre stato convinto – spiega Chiesa - che per quanto riguarda le modifiche alla legge elettorale, allo statuto e al regolamento, bisognava cercare di coinvolgere l’intero consiglio cercando di apportare modifiche condivise”.

Il consigliere di Liguria Viva è molto critico anche sul numero degli assessori esterni. "Sette assessori esterni sono decisamente troppi, se a questi aggiungiamo i sei componenti del listino si determina il fatto che il nuovo presidente potrà avvalersi di 13 persone esterne, decisamente un numero troppo elevato rispetto ai 30 consiglieri eletti."

Anche il consigliere regionale e candidato per la lista civica Liguria Libera, Lorenzo Pellerano, è intervenuto sul tema. “Non è quello che vuole la gente, che chiede contenimento dei costi e legittimazione popolare di chi li governa. Assessori esterni come il listino: comodi strumenti a disposizione del Pd per fare promesse su future poltrone in campagna elettorale e Primarie”.SUl significato politico di questa riforma Pellerano non ha dubbi: “Un regalo alla partitocrazia del Pd e una frattura profonda nel rapporto fiduciario con i cittadini”.