economia

Rafforzato il ruolo della formazione manageriale
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Gianni De Gennaro non è più il presidente della Fondazione Ansaldo. L’ex capo della Polizia e dei servizi segreti, oggi presidente di Finmeccanica, ha rassegnato le dimissioni dalla guida della società genovese che ha nel gruppo aerospazio & difesa la sua casa madre e il cui “core business” è la conservazione del patrimonio storico-documentale dell’industria italiana. Secondo fonti accreditate, il successore dovrebbe essere Amedeo Caporaletti, 82 anni, manager di lungo corso all’interno della galassia Finmeccanica, con incarichi in varie aziende.

L’addio di De Gennaro arriva a sorpresa, ma non ha nulla a che vedere con le polemiche nate a Genova in occasione della sua nomina, quando alcuni consiglieri della Fondazione rassegnarono le dimissioni ritenendo che la figura dell’ex capo della Polizia non fosse “idonea” in seguito al ruolo avuto in occasione del tragico G8 svoltosi nel capoluogo ligure. In base a quanto risulta a Primocanale, infatti, l’operazione rientra in più vasto quadro di riassetto voluto dallo stesso Mauro Moretti, numero uno di Finmeccanica, e che mira a fare della Fondazione Ansaldo un centro nevralgico della formazione manageriale.

A questo scopo, fra l’altro, l’amministratore delegato di Piazza Monte Grappa avrebbe in animo di trasferire a Genova, proprio a Villa Cattaneo Dell’Olmo – dove è ubicata Fondazione Ansaldo – anche la Fondazione Ricerca & Imprenditorialità di cui egli stesso è stato nominato presidente e nella quale figurano, oltre a Finmeccanica, anche l’Iit, il Politecnico di Milano, Intesa San Paolo, Telecom Italia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. La coabitazione delle due Fondazioni a Genova costituirebbe così il nocciolo duro di un settore chiave come quello della formazione manageriale nelle sue varie declinazioni.

Questo, peraltro, era un obiettivo dichiarato dal predecessore di De Gennaro, Luigi Giraldi, che aveva preso in mano una Fondazione boccheggiante e l’ha risanata e rilanciata, incrementando a dismisura il patrimonio di documenti, filmati e immagini fotografiche attraverso l’acquisizione e il riordino degli archivi storici dei principali gruppi imprenditoriali italiani. Una “memoria” che, fra l’altro, sarà anche un utile strumento di studio per le generazioni che vorranno cimentarsi nel difficile mestiere del manager. Alla direzione della Fondazione siede adesso Mario Orlando, già a capo dell’ufficio legale di Finmeccanica, cui toccherà il compito di gestire operativamente l’intero progetto, anche se ovviamente gli indirizzi saranno dettati dalla casa madre.

Non sembra, tuttavia, che il disegno di Moretti sia considerarsi come un gesto di buona volontà per ricucire il rapporto con Genova, decisamente sfilacciato fin dal suo arrivo alla guida di Finmeccanica, visto che il suo piano industriale rischia di pesare negativamente sulla città, essendo in previsione la vendita di Ansaldo Sts e un dimagrimento del polo genovese di Selex Es, erede fra l’altro della gloriosa Elsag.

A quanto risulta, anzi, le relazioni di Moretti con il capoluogo ligure restano improntate alla massima tensione, sia sul fronte sindacale, sia su quello politico-istituzionale. Al punto che nei giorni scorsi, nel corso di una convention interna con dirigenti e quadri, Moretti non avrebbe risparmiato parole di fuoco anche nei confronti del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e “colpevole” di spendere il proprio peso diplomatico per impedire il ridimensionamento della presenza di Finmeccanica all’ombra della Lanterna.