
La preoccupazione dei lavoratori, infatti, è che il tergiversare delle istituzioni verso questa opera possa offrire spunti a Fincantieri per manovre che possano mettere a rischio Genova.
"Sono passati 3 anni e mezzo dalla firma dell'accordo di programma per il ribaltamento - spiega il segretario di Fiom Cgil Genova, Bruno Manganaro - e non è successo niente. Temiamo che questo ritardo ci porti di nuovo in una situazione di conflitto con l'azienda che, vedendo che l'opera non va avanti, potrebbe sentirsi giustificata, in futuro, a mettere nuovamente in discussione Sestri Ponente".
"Già oggi Fincantieri parla di aumento dei costi - spiega Managanaro - e dice che, probabilmente, sarà costretta a mettere in discussione orari, quote di salario, perchè le infrastrutture non si concretizzano. Oggi la situazione è buona e questo carico di lavoro, probabilmente, ci porterà anche al 2016 ma non vorremo che, alla prima difficoltà, e sappiamo che la cantieristica ha alti e bassi, il non aver fatto il ribaltamento a mare possa diventare una scusa per chiudere Sestri Ponente".
IL COMMENTO
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