
Un chiaro esempio di questo fenomeno si può ritrovare nelle magliette a righe con scollo a barchetta, nei montgomery e nelle “pidocchiere”, ossia quei maglioni di lana (che pungevano parecchio) a collo alto, spesso usati dagli equipaggi delle navi.
Se le grandi firme del mondo della moda portano sulle passerelle delle semplici imitazioni, i genovesi possono vantare l’autenticità di alcuni capi grazie a Lucarda. Il negozio genovese nasce come veleria e intorno al 1920 viene rilevato da Giuseppe Lucarda, dopo che suo padre aveva aperto un negozio di tessuti in centro 'Da-e Sette Porte'.
Lucarda fu il primo negozio a Genova a vendere i jeans, che venivano principalmente acquistati dai lavoratori del porto, delle fabbriche e dagli spedizionieri, così come le camicie Boxer, che come simbolo di riconoscimento avevano un bordino rosso sul taschino. Grazie alle idee innovative di Giorgio (figlio di Giuseppe, insieme a Sergio e Mirella), il negozio ebbe una vigorosa spinta verso il successo tanto che capi iconici, come la camicia, sono stati venduti alle 'Galeries Lafayette' di Parigi o nei centri 'La Rinascente' sparsi per l’Italia.
Negli anni ‘50 e ’60 Lucarda diventò un punto di riferimento per le famiglie della “Genova bene” che vestivano lì i propri figli, così come armatori e attori famosi del calibro di Gilberto Govi, che stava seduto per ore intere dentro il negozio osservando chi andava e veniva, per trarne ispirazione per i personaggi che lo hanno reso celebre.
Oggi la clientela è rappresentata da uomini di mezza età, ma spesso fanno capolino alla porta giovani amanti del vintage o di capi particolari, desiderosi di fare due chiacchiere con Michela, figlia di Sergio, che parla con orgoglio della storia della sua famiglia e del negozio.
IL COMMENTO
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