
Milani, una volta in servizio presso la compagnia dei carabinieri di Bordighera, subito dopo lo scandalo era stato aggregato al Comando Carabinieri della Regione Liguria e, dopo il giudizio di secondo grado, sospeso dal servizio in attesa della Cassazione che ha respinto il suo ricorso proprio nelle ultime ore.
Nell'aprile del 2014, la seconda Sezione Penale della Corte di Appello, di Genova, lo aveva condannato a 7 anni e 6 mesi, per aver abusato di tre donne, in cinque episodi distinti, nel periodo a cavallo tra il 2005 e il 2008, quattro dei quali in caserma. In primo grado, il tribunale collegiale di Sanremo lo condannò a 2 anni e 4 mesi. Milani era accusato di violenza sessuale e violenza privata, oltre che di accesso indebito alla banca dati informatica, ma per quest'ultimo capo di imputazione venne assolto, perchè il fatto non sussiste.
A denunciare Milani furono tre donne. Il primo episodio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, risale al 2005 e vedeva come parte offesa una donna che si era rivolta a lui per discutere dello stato di detenzione del figlio. Nel gennaio 2008, vittima è la donna davanti alla cui casa Milani si è tolto la vita e che si era trovava nell'ufficio del maresciallo per un alterco con un collega di lavoro.
I carabinieri della Stazione di Vallecrosia, non hanno trovato alcuna lettera di addio all'interno della sua auto. Dal caricatore della sua pistola mancava un solo colpo.
IL COMMENTO
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