
PETROLCHIMICO, IPOTESI LANTERNA RIMANE
Nessuna ipotesi di stralcio del progetto di trasferimento del polo petrolchimico sotto la Lanterna: in sintesi è questa la posizione di Luigi Merlo dopo le polemiche di Municipio e comitati. "Se le soluzioni sono percorribili la scelta sarà degli Enti. Abbiamo fatto un lungo confronto, gli unici ambiti che possono ospitare quel presidio sono quello o l'area vicina al porto petroli. L'alternativa però non c'è, la soluzione off-shore guarda a 20 anni. Lì ci sono lavoratori e imprese, se si chiude il presidio non si riapre tra 15 anni. Serve una soluzione transitoria".
LA RIFORMA FERMA AL PALO
Intanto resta ferma al palo la tanto attesa (e annunciata) riforma della portualità. Complici le dimissioni di Lupi, il documento non è mai stato reso pubblico e neppure ci sono certezze che sia stato redatto. "Non essendoci il ministro è difficile che ci sia il Piano. Ora speriamo che Renzi nomini presto il ministro. Per ora c'è un piano della logistica, che peraltro non porta nemmeno bene. E' il terzo Piano che si pubblica ed è il terzo ministro che si dimette".
"IO AL GOVERNO? NON DIREI DI NO"
"La chiamata da Roma? Non arriverà": Luigi Merlo taglia corto sull'ipotesi di un suo approdo al Governo." Il mio contributo l'ho sempre dato in molte vesti, sono disponibile a darlo ancora in ogni ruolo possibile, ma per ora è prematuro. Ci sono i sottosegretari e il ministro". Quindi se chiama Renzi direbbe di no? "No, non direi di no. Non nascondo che sarebbe un'esperienza che farei volentieri, ma non ho chiamato nessuno per candidarmi. Se mi chiamano accetterei a condizione di poter incidere per il cambiamento".
DARSENA IN FIERA: "DOBBIAMO TUTELARE IL NAUTICO"
"Io non credo nel binomio Salone-Ucina. Non c'è nessun salone nautico legato ad associazioni. Deve essere un campo neutro per tutti. Se si consuma una separazione dobbiamo salvare il Salone Nautico. Per noi Ucina è un interlocutore importante, ma dobbiamo difendere il Salone, per per farlo dobbiamo parlare con tutti e capire cosa faranno le realtà uscite da Ucina, dovranno sapere che le istituzioni vogliono dialogare anche con loro. Immaginiamo cosa sarebbe un controsalone in un'altra città italiana. Bisogna che il nostro messaggio sia chiaro": così Merlo sulla vicenda della darsena in Fiera e le tensioni con Ucina.
IL COMMENTO
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