
“Toti lo chiamo scherzosamente 'novo ligure', per via di alcune imprecisioni geografiche e perché non mi sembra molto forte in Liguria. Lo spauracchio Toti mi sembra un argomento molto debole sia in un senso che nell'altro”, aggiunge Civati, che sugli scenari elettorali spiega: “Paita arte favoritissima per la storia di questa regione. Pastorino fa una proposta molto orgogliosa. Spero che sia una bella campagna elettorale, che si parli di contenuti e non di retroscena”.
“Segnalo che dallo scorso autunno c'è un disagio nell'elettorato di sinistra a livello nazionale. A livello ligure questo è aumentato per via di Primarie gestite in un certo modo. Il combinato delle due cose ha portato molte persone, che erano orgogliose di essere nel Pd, a presentarsi diversamente. Questa è la storia. Non c'è alcun inciucio. Luca Pastorino era il mio miglior amico in Parlamento prima, lo sarà anche dopo”, conclude Civati.
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana