cronaca

Firmato in Prefettura a Genova un protocollo d'intesa
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Un protocollo d'intesa tra strutture sanitarie, forza dell'ordine e istituzioni per individuare e prevenire episodi di violenza domestica. La firma in Prefettura a Genova. "Uno strumento importante", dice Paolo Moscatelli, primario del pronto soccorso del San Martino. Le violenze domestiche sono sempre frequenti, anche se spesso non segnalate, per questo si deve "fare uno sforzo per fare emergere i casi di maltrattamento e violenza domestica, cercandoli tramite gli incidenti di tipo domestico o tramite episodi che, nonostante non siano riconducibili a taluni, vengano valorizzati.

"Perciò le vittime possono e in qualche modo devono potersi appoggiare al pronto soccorso e gli operatori devono essere in grado di capire e comprendere le situazioni e di riferire le indicazioni corrette ed opportune per poter intervenire nel modo più corretto", prosegue Moscatelli. "Tale Protocollo è uno strumento importante, in quanto consentirà di rileggere i casi e i dati, già oggi disponibili, per comprendere che, una persona che si è presentata più volte in diversi pronti soccorsi, possa portarsi dietro una situazione di disagio o di maltrattamento e perciò proporre delle possibilità di aiuto che a volte avvengono, ma tardivamente o non in tutti i casi".

A margine della firma del protocollo d'intesa sono stati forniti alcuni numeri sulla violenza domestica. I dati parlano di 664 referti in un biennio relativi a accessi ripetuti dello stesso paziente con indicazione chiara di violenza altrui, 763 sono i referti per pazienti con almeno 3 accessi di cui almeno uno per violenza altrui e gli altri per cosiddetti trauma accidentali, infortuni domestici e cause sconosciute. Considerate tutte le tipologie, nell'ambito dell'Asl 3, sono stati 3.198 i casi di violenze altrui, possibile violenza altrui, infortuni domestici e cause sconosciute.