cronaca

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E' stata aggiornata a giovedì prossimo, a Torino, l'udienza preliminare dell'inchiesta Eternit bis. Il rinvio è stato accordato per permettere alla difesa di esaminare le carte relative alla numerose richieste di costituzione di parte civile. Il caso Eternit torna in tribunale. E questa volta l'accusa è da ergastolo: omicidio volontario aggravato di 258 persone. Si apre a Torino l'udienza preliminare dell'inchiesta Eternit bis. Imputato l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny.

"Speriamo che questa volta giustizia e diritto coincidano", sostiene il sindaco di Casale, Titti Palazzetti. La difesa punta sul 'ne bis in idem': i fatti - dicono i legali - sono gli stessi del processo precedente, conclusosi con la prescrizione. Il processo è stato rinviato per permettere alla difesa di esaminare le carte relative alla numerose richieste di costituzione di parte civile.

"Il nostro Paese è l'unico in cui si fa un processo e questo è un vanto per la giustizia di tutta Italia. E' un caso che può fare scuola anche in altri Paesi". Lo afferma il procuratore Raffaele Guariniello al termine della prima udienza del processo Eternit bis.

"E' stata la stessa Cassazione - aggiunge il magistrato, che guida l'accusa nei confronti del magnate svizzero Stephan Schmidheiny - a dirci che nel processo precedente si parlava solo del disastro ma non entrano in gioco gli omicidi. Questo ci ha dato un'ulteriore spinta per andare nella direzione di un nuovo processo con un nuovo capo d'accusa".