Le forze dell'ordine hanno fatto sgomberare i circa 30 migranti che stazionavano da due giorni su alcune aiuole nei pressi della frontiera con la Francia a Ventimiglia, bloccata dalla polizia francese. I profughi non volevano andarsene, ma dopo una serrata trattativa portata avanti anche attraverso gli intermediari culturali hanno acconsentito di lasciare il presidio.
Le forze dell'ordine hanno fatto spostare il gruppo di migranti che stazionava sulla 'linea confinaria', di circa 400 metri. I migranti sono stati accompagnati lungo la strada statale Aurelia che per motivi di sicurezza è stata chiusa al traffico. Dalla questura si fa sapere che al momento la situazione non desta preoccupazione e che durante lo sgombero non si sono verificati incidenti.
LA NOTA DELLA POLIZIA FRANCESE - Nell'ultima settimana oltre mille migranti clandestini "sono stati rimandati in Italia. Comprendiamo perfettamente le loro difficoltà ma non è qui che si può risolvere questi problemi. E il problema impossibile da aggirare è il regolamento Dublino: lo Stato membro competente all'esame della domanda d'asilo è lo Stato in cui il richiedente asilo ha fatto il proprio ingresso nell'Ue". Lo si apprende da fonti della police nationale francese che con la Gendarmerie sta presidiando il confine francese a Mentone, oltre la linea di Stato italiana, nel dipartimento delle Alpi Marittime.
IL SINDACO DI MENTONE - Anche il sindaco di Mentone, Jean Luc Guibal, si è recato alla frontiera e ha confermato che resterà chiusa. Secondo quanto appreso, molti dei migranti che vogliono lasciare l'Italia a tutti i costi per ricongiungersi con le rispettive famiglie nel nord Europa, si affidano ai passeur e intraprendono di notte il viaggio lungo i pericolosi sentieri sopra Pont saint Louis per valicare il confine italo-francese.
IL SINDACO IOCULANO - "Ci sono stati i primi sgomberi e questo rappresenta un segnale, ora dovrebbero esserci ancora cento persone al confine. Cosa succederà nei prossimi giorni? Non sappiamo dirlo, di certo sono stati allestiti dei 'moduli' per dare supporto dal punto di vista igienico. E' una situazione sempre difficile ma qualcosa si sta muovendo: siamo in contatto con il Ministro Pinotti e il capo della Polizia Pansa ha parlato con il Prefetto", ha detto a Primocanale il sindaco di Ventimiglia Ioculano
L'ASSESSORE DI VENTIMIGLIA- "C'è una leggera diminuzione dei profughi presenti, è probabile che abbiano trovato strade alternative per arrivare in Francia", spiega a Primocanale Vera Nesci, assessore ai servizi sociali del Comune di Ventimiglia, che aggiunge: "La città è in un momento difficile però trovaiamo persone che ci danno una mano".
ULTIMI ARRIVI - Sono arrivati questa mattina a Genova gli ultimi migranti attesi in Liguria, 49 in tutto. Al momento non sono previsti infatti altri arrivi. I profughi, tutti uomini, sono stati accolti alla Fiera per essere sottoposti allo screening sanitario e alla identificazione. Dopo le operazioni burocratiche, i migranti verranno trasferiti nelle strutture predisposte su tutto il territorio. Ieri ne erano arrivati altri 50 e sono stati tutti sistemati nei centri di accoglienza previsti.
MIGRANTI IN DIMINUZIONE SUL CONFINE - E' diminuito nella notte il numero dei migranti in attesa di entrare in Francia alla frontiera tra Ventimiglia e Mentone. Dopo la seconda notte di chiusura del confine da parte della polizia francese, sono rimasti in meno di trenta a manifestare per chiedere di potere entrare in Francia. Le autorità francesi hanno attivato la Croce Rossa per distribuire pasti caldi ma i migranti per ora hanno rifiutato l'aiuto per protesta. Qualcuno ha manifestato l'intenzione di fare un blocco stradale ma poi ha rinunciato, limitandosi a gridare slogan per la libera circolazione nella Ue. La diminuzione del numero di profughi, registrata anche alla stazione ferroviaria di Ventimiglia, potrebbe essere dovuta al fatto che i migranti potrebbero avere trovato transiti alternativi per il passaggio in Francia lungo la dorsale alpina.
L'ATTACCO DI TOTI - "La drammatica giornata che sta vivendo Ventimiglia è la dimostrazione che tutti i pericoli che abbiamo sottolineato ai prefetti circa l'accoglienza di clandestini nella nostra regione si stanno purtroppo verificando e tutti a scapito della cittadinanza. Il Governo incurante dei numerosi appelli continua a scaricare sui territori un drammatico problema che non è capace di risolvere all'origine", attacca il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
GENTILONI: "60 MLN UE INSUFFICIENTI" - Redistribuzione dei richiedenti asilo tra i Paesi membri dell'Ue e più risorse per le Nazioni impegnate in prima linea nel fronteggiare l'emergenza immigrazione, perchè "60 milioni per i Paesi impegnati in prima linea non sono un impegno sufficiente": è quanto il ministro per gli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, chiede ai Paesi membri dell'Ue per fronteggiare l'emergenza immigrazione.
In vista del prossimo vertice sull'emergenza immigrazione, ha detto Gentiloni prima del suo intervento alla giornata conclusiva del VII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi organizzata a Expo, "ci accontentiamo di due cose. Primo, l'approvazione della proposta della Commissione Ue che prevede la redistribuzione di una parte dei richiedenti asilo tra i diversi paesi; in secondo luogo chiederemo più risorse per i paesi che sono impegnati nell'accoglienza in prima linea che sono oggi l'Italia e la Grecia e che domani possono essere altri paesi". Questo perché, ha proseguito il ministro, "il fatto che ai paesi impegnati in prima linea vengano destinati al momento 60 milioni di euro, non è un impegno sufficiente per la più grande superpotenza commerciale del mondo".
cronaca
Porte chiuse dalla Francia, sgomberati i profughi dalla frontiera
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