Indiscrezioni scottanti quelle che emergono dalla giornata di oggi e che ingarbugliano ulteriormente la matassa dopo l'inizio ufficiale dell'operazione "I Treni del Gol". Tra i rossazzurri occhi puntati sul nome di Calaiò, mentre Moscati e Barberis, rispettivamente del Livorno e Varese, sono ufficialmente nella lista degli indagati.
Oltre al numero dei giocatori invischiati, potrebbe salire anche il numero di partite al centro dei riflettori. La Procura etnea aveva inizialmente parlato di 5 gare, più una in dubbio, ovvero Catania-Avellino terminata con il risultato di 1-0. Secondo quando riportato dal giornale La Repubblica, anche Brescia-Catania, terminata con il risultato di 4-2, potrebbe rientrare tra i tentativi di combine della dirigenza rossazzurra. Pulvirenti sarebbe stato ancora una volta, dalle intercettazioni, identificato come il “capocantiere”, i giocatori come gli “operai”, la partita truccata come la “palazzina” e i gol di scarto come la “distanza”.
"Una macchina per far soldi, almeno 300 mila euro a partita truccata - scrive la Repubblica - il sistema delle scommesse emerge chiaramente dalle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Pulvirenti e di altre sette persone. I giocatori del Catania venivano informati solo all’ultimo momento delle combine per evitare che anche loro scommettessero sul risultato vincente, contribuendo ad abbassare le quotazioni".
"Inoltre - si legge - dalle carte della Procura di Catania, dalla sua stessa voce (quella di Pulvirenti) e da quella dei suoi complici emerge chiaramente quanto il presidente del Catania fosse diventato “il capo” di quella consorteria. Ci aveva preso così tanto gusto a “comprare” le partite per il suo Catania (un investimento che ritornava poi attraverso le scommesse sulle partite truccate) da desiderare di aprire una sua agenzia di scommesse a Torre del Grifo, all’interno del centro di allenamento dei rossoazzurri a Mascalucia, in provincia di Catania".
IL COMMENTO
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