cultura

Da sabato 4 a domenica 19 luglio
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Da sabato 4 a domenica 19 luglio la Fortezza del Priamar s’illumina con arte e luce, tra mostre, installazioni e performance. “8 celle per 8 artisti. Ovvero Le Celle – La luce”, questo il titolo dell’evento che animerà gli spazi della fortezza simbolo di Savona. Lo farà con un percorso tematico articolato in 8 stazioni, una per ogni cella. Le celle, che nell’Ottocento furono un carcere (qui fu detenuto Giuseppe Mazzini nel 1830), sono oggi stanze dell’arte contemporanea.

Luogo di ispirazione per gli otto artisti che "abitano” ciascuno una cella. Le loro opere, calate nel silenzio quasi mistico e nella luce naturale di questi spazi, divengono esse stesse fonte di luce cerulea e di energia che va oltre lo spazio stesso per congiungersi alla materia chiara e impalpabile della linea di orizzonte tra cielo e mare.

Tra l’azzurro e il verde delle grandi sculture di Giulia Alberti, che presentano i semi nella terra, si crea una tensione, un vuoto e un pieno, una polarizzazione di energia secondo un moto ascensionale che segue il ritmo del respiro, lo stesso che fluisce tra Terra e Cielo. Le forme dei semi allungati uniscono infatti il cosmo alla Terra in un‘unica dimensione e appartenenza.

In Rosanna Forino le forme geometriche sono accordi armonici secondo un'idea di astrazione che è sintesi di un percorso artistico e culturale: Forino ha accolto la lezione cromatica di Cassinari e la levità di Chagall e Kandinskij.

Tiziana Grassi espone grandi tele di pittura pura: “infiniti mondi”, titolo di questi lavori, allude alle profondità di una ricerca artistica che coniuga la sua autentica appartenenza alla tradizione pittorica al sentimento di un moto continuo che genera, attraverso il gesto lento e consapevole, forme primigene, strati sovrapposti di emozioni che evocano il moto e il mistero della natura.

Nei “Manifesti” di Maria Melloni le linee di fuga create dal disegno/ponteggio interrogano lo sguardo sulle architetture “ingabbiate” nella loro relazione con lo spazio circostante; i monumenti appaiono così in una nuova prospettiva dove la loro necessità, la loro storia, la loro stessa identità viene ridefinita attraverso un lavoro concettuale che crea un momento di grande intensità visiva.

Nelle carte di Giorgio Occoffer qualità, colore e gesto coesistono in una visione stratificata, a partire da una immagine fotografica cui l’artista sovrappone ora un segno grafico, ora una pittura luminosa, in una forte sintonia di elementi sovrapposti che caricano l’immagine di forza ed energia.

Nel lavoro di Silvia Pisani l’energia del cosmo genera una sorta di moto rotatorio secondo un ritmo che la natura sola può ordinare nel caos. Da un magma luminoso si sprigiona una “radianza” che fa emergere dall’oscurità gli elementi primordiali acqua, terra, aria, fuoco...

Luiso Sturla privilegia nella sua pittura un’astrazione lirica che prende luce in principio dal paesaggio della sua terra ligure; la ”pelle viva” della pittura, come egli stesso ha definito la materia del suo lavoro, si è progressivamente imbevuta anche della lezione di Turner e di Monet, fino a raggiungere, conclusa l’esperienza dell’informale, quasi un’essenza dell’astrazione stessa

In un viaggio immaginoso attraverso i colori del mediterraneo, Giorgio Zuter porta la sua ricerca a esiti di colore/luce protagonista assoluto della scena ed è il rapporto tra i colori stessi, meticolosamente messo a punto, a creare l’equilibrio e il legame tra le campiture del quadro.