
L’organo giudiziario ha chiuso una lunga vertenza imponendo ai gestori di interrompere l’attività e abbattere i fabbricati adibiti alle attività sull’arenile, in quelle aree avrebbero dovuto esserci spiagge libere attrezzate, ma con il tempo sono state trasformate in veri e propri stabilimenti non autorizzati.
Le diatribe, mai risolte, erano peraltro cominciate 20 anni fa, quando i gestori spostarono le strutture più a monte, per far fronte alla riduzione della spiaggia causata dall’erosione del litorale.
Il titolare di uno degli stabilimenti, Roberto Aliboni, ex portiere di Brescia e Livorno, che a fine carriera decise di dedicarsi alla balneazione, a Primocanale ha detto di non avere intenzione di demolire alcunché: “Adesso ci sono i clienti, non posso farlo, a settembre vedremo. Se vogliono demolire loro, facciano pure”.
Il comune, per voce del vicesindaco Massimo Baudone, spiega che non ci sono alternative: “Andiamo avanti. I Vigili hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato delle cose. C’è stata una sentenza del Consiglio di Stato che impone la demolizione delle strutture abusive. Non possiamo fermarci”.
Intanto sul piano delle spiagge di Sarzana esplode una nuova polemica: il Comune ha previsto che tutte le strutture siano trasferite di alcuni metri più lontano dal mare, in area non demaniale. Un’operazione che consentirebbe agli operatori di non dipendere dall’attuazione della direttiva Bolkestain (è previsto che le aree demaniali siano date in concessione, attraverso una gara europea).
Per arrivare a questo escamotage si è dunque aperta una trattativa tra il Consorzio che riunisce i balneari sarzanesi e il privato proprietario dei terreni adiacenti all’area demaniale: si tratta del Montedeipaschi che, in passato attraverso la Marinella SPA, aveva già ipotizzato una grande trasformazione del litorale. Ma quel progetto si è ormai definitivamente arenato.
In campo c’è dunque l’ipotesi di cessione, da parte del Montepaschi, ai balneari, di quelle aree, il cui valore – in sede di trattativa – pare stia lievitando. “E’ evidente che il piano delle spiagge – spiega Andrea Carlini, presidente del Consorzio dei balneari di Marinella – favorisce il Montepaschi. Inoltre non tutti gli stabilimenti potrebbero trasferirsi più a monte. Per alcuni non c’è spazio”.
Replica ancora l’assessore Baudone: “L’obiettivo non è favorire il Monte dei Paschi, semmai riqualificare un borgo che da anni attende una trasformazione e una riqualificazione. Il nostro interesse è soltanto quello”.
Intanto sul piano delle spiagge di Sarzana esplode una nuova polemica: il Comune ha previsto che tutte le strutture siano trasferite di alcuni metri più lontano dal mare, in area non demaniale. Un’operazione che consentirebbe agli operatori di non dipendere dall’attuazione della direttiva Bolkestain (è previsto che le aree demaniali siano date in concessione, attraverso una gara europea).
Per arrivare a questo escamotage si è dunque aperta una trattativa tra il Consorzio che riunisce i balneari sarzanesi e il privato proprietario dei terreni adiacenti all’area demaniale: si tratta del Montedeipaschi che, in passato attraverso la Marinella SPA, aveva già ipotizzato una grande trasformazione del litorale. Ma quel progetto si è ormai definitivamente arenato.
In campo c’è dunque l’ipotesi di cessione, da parte del Montepaschi, ai balneari, di quelle aree, il cui valore – in sede di trattativa – pare stia lievitando. “E’ evidente che il piano delle spiagge – spiega Andrea Carlini, presidente del Consorzio dei balneari di Marinella – favorisce il Montepaschi. Inoltre non tutti gli stabilimenti potrebbero trasferirsi più a monte. Per alcuni non c’è spazio”.
Replica ancora l’assessore Baudone: “L’obiettivo non è favorire il Monte dei Paschi, semmai riqualificare un borgo che da anni attende una trasformazione e una riqualificazione. Il nostro interesse è soltanto quello”.
IL COMMENTO
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