
Nel registro degli indagati sono finiti gli ex consiglieri Lorenzo Castè (ex Rifondazione comunista, poi transitato nell'Udeur), Roberta Gasco (nuora di Clemente Mastella, ex Udeur, poi Forza Italia) e Franco Bonello (Unione sinistra europea), e quattro ex portaborse, Simona Vergani, Cristiano Barattino, Donatella Chiapponi e Maria Ronzitti.
Le accuse sono di peculato e falso. In particolare, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010, a Castè vengono contestati circa 191 mila euro, alla Gasco circa 91 mila euro, e a Bonello circa 148 mila euro. Secondo l'accusa, non ci sarebbero solo spese rimborsate e non dovute riconducibili ai singoli consiglieri, ma anche spese mai sostenute o, ancora, rimborsi per acquisti fatti da amici, parenti e altre persone legate agli ex consiglieri. Ma non solo.
I tre ex consiglieri, secondo l'accusa, avrebbero costretto i portaborse, legati da un contratto a tempo determinato, a compilare falsandole le ricevute che i tre si facevano consegnare in bianco. Tra le spese contestate, taxi, cene e pranzi in ristoranti, caffè e parcheggi e alcuni viaggi in Italia.
IL COMMENTO
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