Per la stessa carrozzina "un disabile spezzino paga molto di più (circa 1200 euro), perché il riferimento non è il nomenclatore tariffario, ma il costo per la carrozzina “base” (800 euro) previsto dall’azienda che si è aggiudicata l’appalto per la fornitura di ausili per disabili, appalto peraltro scaduto a fine 2014”. Con questo esempio Mauro Bornia, presidente della Consulta disabili spezzina racconta quanto sta avvenendo nell’estremo levante ligure.
La Asl 5 è dunque l’unica tra quelle liguri che non si avvale per la fornitura di ausili ai disabili (carrozzine, protesi, ecc.) del nomenclatore tariffario, cioè il documento emanato e periodicamente aggiornato dal Ministero della Salute che stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi e ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Per questo la Consulta dei disabili sia a livello regionale che a livello spezzino, denuncia un “grave caso di discriminazione”. Negli ultimi giorni c’è stato un botta e risposta, attraverso reciproche missive tra la Consulta, che si avvale del supporto del Tribunale per i diritti del Malato, e la Asl 5.
I rappresentanti dei portatori di handicap hanno denunciato anche gravi carenze nel servizio (affidamento a corriere per la consegna, ausili non “tarati” per gli utilizzatori) e chiesto all’azienda sanitaria di tornare ad autorizzare i pazienti a servirsi – sulla base delle prescrizioni mediche – dei distributori privati, mantenendo come riferimento, appunto, il costo indicato nel nomenclatore tariffario.
Per la Asl 5 non è possibile perché “questa fornitura è ricompresa tra quelle che verranno aggiudicate con procedura centralizzata dall’Agenzia Sanitaria Regionale” (si legge dal verbale di un incontro tra azienda e consulta disabili) e aggiunge che “L’azienda è stata costretta a prorogare la fornitura” perché in presenza di proroga anche per altri servizi con lo stesso fornitore, e la proroga non sarebbe potuta essere parziale. La Asl avrebbe anche chiesto delucidazioni all’ex assessore Montaldo, senza averne risposte, sottolineando che il “non mettere a gara questi presidi avrebbe comportato un certo aumento della spesa”.
“Abbiamo chiesto una omogeneizzazione delle procedure, e la delibera regionale del 2014 lo ha previsto – spiega Claudio Puppo della Consulta disabili ligure – Invece alla Spezia non si applica il nomenclatore tariffario e si applica una gara d’appalto scaduta. Il risultato è che si penalizzano i disabili che devono tirare fuori dalle proprie tasche ingenti somme per i loro ausili. L’ausilio – aggiunge - non è per essere più belli, ma è per vivere come gli altri, per andare a lavorare, per spostarsi”.
“Chiederemo a Toti e all’assessore regionale alla sanità – aggiunge Puppo - una forte presa di posizione su questa gara d’appalto affinchè La Spezia sia unificata alle altre province liguri e al resto d’Italia, poi chiediamo umiltà alla Asl 5 un po’ di umiltà, accettando queste indicazioni. Saremo al fianco dei cittadini che vorranno agire per difendere i loro diritti e che vorranno denunciare penalmente la Asl. Noi li difenderemo contro la discriminazione”.
IL COMMENTO
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