
“Partiamo dal dato unico e certo! – così esordisce la nota diramata dalla cooperativa - Le controanalisi effettuate a distanza di soli quattro giorni sulla zona ponente esterna, e seguite personalmente da noi nella giornata di venerdì, hanno dato esito negativo (non solo, i muscoli di quella provenienza possono essere mangiati crudi e non depurati), oggi infatti è stata ritirata l’ordinanza di chiusura della zona e si potranno commercializzare i mitili in essa allevati”.
“E allora cos'è successo lunedì scorso? – si chiedono i rappresentanti del consorzio - Sono stati effettuati correttamente i campionamenti? Questa volta andremo sino in fondo per capire la metodologia di prelevamento e individuare eventuali altrui responsabilità. Nel frattempo l'allarme lanciato con la chiusura delle zone ed alcuni titoli allarmistici e in alcuni casi fuorvianti hanno provocato danni enormi in termini di immagine e di vendite per le sospensioni in attesa di accertamenti”.
“Mentre c'è anche prosegue – prosegue la nota - chi in settimana ha sfruttato questa chiusura per giustificare la moria dei mitili di quest'inverno, assolvendo il dragaggio e accusando gli scarichi fognari dei comuni del nostro splendido golfo”.
“I muscolai spezzini ora dicono basta!”
“Chiediamo rispetto, bisogna capire che quest'attività secolare non serve solo per vanto di avere i muscoli della Spezia da portare all'Expo, dovete capire che grazie a quest'attività vivono oltre un centinaio di famiglie e che se non saranno aiutate moltissime di esse andranno in sofferenza!”
E la nota dei mitilicoltori spezzini chiude con una domanda perentoria: “Ma ve la immaginate Spezia senza muscoli?”
IL COMMENTO
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