cronaca

Polemica sui soccorsi, atteso invano il supporto dei canadair
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Un grave incendio è divampato in primo pomeriggio nello spezzino, nella zona fluviale tra Santo Stefano Magra e Vezzano Ligure. I Vigili del Fuoco hanno lavorato senza sosta per riportare la situazione sotto controllo. Molte abitazioni sparse nella zona sono state evacuate. Non ci sono feriti tra i civili, mentre un vigile del fuoco ha accusato un malore ed è stato trasportato al Pronto Soccorso della Spezia. Le sue condizioni non sarebbero gravi.

Il fumo intenso ha costretto alla chisura del vicino casello autostradale di Santo Stefano Magra, sulla A12, con le fiamme a lambire da vicino la carreggiata Sud. Lo stesso casello autostradale sarebbe finito in preda alle fiamme. Riaperti l'uscita della Spezia e il raccordo con l'A15 verso Parma. Si sono registrati rallentamenti in direzione Levante.

"E' colpa dell'incuria", lamentano i cittadini evacuati a Vezzano Ligure, puntando il dito contro la cattiva pulizia del territorio compreso nel Parco di Montemarcello. Grande paura tra gli abitanti, mentre scoppia la polemica sul ritardo e l'inadeguatezza dei soccorsi. Per ore, infatti, si è atteso invano l'invio di rinforzi aerei, ma i soccorsi sono stati costretti a operare solo da terra. Da fonti della Guardia Forestale si apprende che il mancato intervento dei canadair sarebbe dovuto al fatto che le fiamme interessano un'area fluviale e non boschiva. Sul posto sono intervenuti le squadre della sede centrale, dei distaccamenti di Brugnato e Sarzana, oltre squadre di supporto dal comando provinciale di Massa Carrara e di Genova, per un totale di almeno 30 unità operative Vigili del Fuoco e più di dieci automezzi.

Gravi danni alle attività agricole della zona, già colpite dalle recenti alluvioni, come ha commentato il vicesindaco di Vezzano, Paolo Saccomanni. Sono andati a fuoco campi e numerosi allevamenti di bestiame. Il fronte del rogo, partito da una sterpaglia, si è esteso rapidamente. Le fiamme, alte oltre 20 metri, hanno fatto salire le temperature a quasi 40 gradi nei dintorni di Santo Stefano Magra. Le fiamme hanno minacciato anche alcuni distributori gpl, elettrodotti Enel di media tensione e linee Telecom. Non si sono verificate esplosioni. Il rogo, che interessa un'area di elevato pregio naturalistico, sembra essersi sviluppato in due punti diversi, il che fa propendere per un'origine dolosa.