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L'assessore regionale ha spiegato come la situazione attuale sia profondamente diversa da quella di alcuni mesi fa, quando oltre cento migranti organizzarono un presidio a Ponte San Ludovico per chiedere di superare il confine francese. " La situazione è un po' surreale, nel senso che l'emergenza è cambiata enormemente da come era iniziata. Abbiamo un presidio composto in parte da migranti espulsi dalla Francia e in parte da centri sociali provenienti da tutta Italia, che non si capisce perché la Prefettura continua a mantenere qui nella pineta. Qui al confine con la Francia non è certo un bel vedere per chi arriva nel nostro Paese".
Rixi ha manifestato una certa delusione per l'atteggiamento tenuto dal Governo centrale in questi mesi di emergenza e ha sottolineato gli ingenti danni economici che questa situazione ha generato. "Noi credevamo e speravamo che lo Stato intervenisse e che superata l'emergenza iniziale non ci fosse più questa situazione, che rischia di perpetrarsi nel tempo e sta creando dei danni economici non solo ai commercianti ma anche al Comune di Ventimiglia, che in questi mesi ha dovuto affrontare più spese di quelle che pensava", ha dichiarato l'assessore regionale . "Vogliamo capire quanto a livello economico questo ha influenzato anche la stagione turistica. Questa città deve diventare una delle grandi perle della Liguria, che si trova in competizione diretta con la Costa Azzurra e non vedo perché noi italiani dobbiamo essere da meno dei francesi".
Rixi è poi tornato sulla presenza dei No Borders al confine, chiedendo - come in precedenza aveva già fatto l'assessore Viale - lo sgombero dei centri sociali dalla pineta. "La situazione è paradossale. Non capisco perché a Ventimiglia se un commerciante decide di mettere un chiosco deve chiedere 12mila permessi, se uno decide di fare un accampamento abusivo, con tanto di forno per fare le pizze e servizi igienici improvvisati, invece lo può fare e nessuno va a ostacolarlo", ha concluso l'assessore.
IL COMMENTO
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