porti e logistica

A settimane lo spostamento in bacino
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Sono passati quasi 4 mesi dal 12 maggio scorso, quando Concordia venne spostata dal porto di Prà all’area delle riparazioni navali. In questi 4 mesi il lavoro di alleggerimento è proseguito. Oggi della nave che affondò al Giglio il 13 gennaio del 2012 rimane quasi solo lo scafo. Restano da svuotare i ponti inferiori, in particolare quelli dal 3 al 5, mentre i ponti 12 e 14 sono già stati rimossi.

Un’operazione complessa, che prevede il taglio dei ponti in blocchi di circa 70 tonnellate, che vengono poi portati a terra e tagliati in pezzi ancora più piccoli. Una sorte che sta già riguardando anche alcuni dei cassoni che fino a oggi hanno consentito la galleggiabilità del relitto. Già nelle prossime settimane quelli rimasti verranno completamente rimossi.

Una volta completata l’operazione, lo scafo verrà spostato di alcune centinaia di metri all’interno del bacino numero 4, dove quello che resterà della nave verrà smantellato all’asciutto. In tutto saranno 50mila le tonnellate di acciaio che andranno a riciclo. Una volta completati i lavori, che al momento procedono nei tempi previsti, di Concordia non resterà più niente, solo il ricordo di quelle 32 vite spezzate in quella tragica notte di quasi 4 anni fa.