economia

Insanabile la frattura in seno all'associazione sulla sua candidatura
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Alla fine, come più di uno ventilava nei giorni scorsi, Alessandro Laghezza, presidente designato di Confindustria La Spezia, ha optato per il passo indietro.

Ieri, in serata, alla vigilia dell'assemblea di Associazione che avrebbe dovuto ratificare o meno la sua nomina, dopo l'elezione dello scorso 31 luglio (con 3 voti in più rispetto all'altro candidato Alberto Maestrini) Laghezza ha deciso di gettare la spugna, ufficializzando la propria rinuncia.

Negli ultimi giorni il clima interno a Confindustria si era particolarmente arroventato, specie dopo le dichiarazioni dello stesso Laghezza a Primocanale e, successivamente, ad altri organi di stampa circa la volontà di una parte dell'associazione di boicottare la ratifica della sua nomina. Laghezza aveva parlato di "poteri forti", facendo riferimento - pur senza fare nomi - a chi occupa importanti poltrone "in via del Molo", attribuendo quindi implicitamente le responsabilità del fuoco incrociato al presidente di Termomeccanica Papi e al numero uno dell'Autorità Portuale Forcieri.

La replica non si era fatta attendere: ai microfoni di Primocanale Enzo Papi aveva controbattuto accusando Laghezza di essere fortemente appoggiato da interventi politici e parlando di "inquinamento dell'autonomia confindustriale". Di fronte quindi al fortissimo rischio di un'assenza di numeri per la ratifica, che nelle ultime ore si era fatta sempre più probabile, il presidente in pectore ha optato per rimettere il mandato.

Ora l'iter propedeutico alla scelta del nuovo presidente dovrà ripartire da zero. Primo passo le consultazioni dei saggi.