cronaca

Un muro crollato nel letto sbarra il flusso dell'acqua
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Un cartello affisso dal personale del Comune dice: “Strada chiusa, pericolante”. Basta sporgersi un poco e guardare giù, nel letto del rio, per rendersi conto che in pericolo non c’è solo la via, ma un’intera comunità che sta a guardare col cuore in gola ogni volta che piove forte.

Siamo in via Vezzani, a Rivarolo, sulle sponde del rio Torbella. Qui, nella notte tra domenica e lunedì, la piena ha abbattuto un muro. Quello della strada. Ora il mucchio di pietre e cemento giace nell’alveo come una vera e propria diga. “E ora, se piove di nuovo come l’altra notte, che succederà qui?”. All’altezza dei civici 44 e 46, teatro del crollo, la preoccupazione si mischia alla rabbia. Perché qui la manutenzione è un mezzo miraggio: “Qualche tempo fa è venuta una ruspetta – dice Nicolò Scontrino, amministratore di condominio – ma si è fermata appena prima del ponte. Abbiamo chiesto ai tecnici perché non proseguissero e ci hanno risposto che non potevano andare avanti, il loro compito era pulire fin lì”.

“Allora, dal ponte in poi, non paghiamo le tasse. Visto che per il Comune siamo un ombra, il Comune lo sarà per noi”, attacca una residente. Il colpevole, secondo molti, è il muro di un’officina, una costruzione recente che ha invaso l’alveo pur con tutte le autorizzazioni del caso. “Quel muro devia il rio verso la strada. Una volta non c’era questa curva e l’acqua defluiva direttamente”.

Ora gli abitanti chiedono un intervento del Comune. “Non ci possono più dire che il rio è nostro. Non è nostro, è di tutti, ci devono pensare loro”. Intanto ogni acquazzone si vive con l’ansia di un’alluvione. “Nel 1970 qui l’acqua ha portato via dei camion – ricorda un altro abitante – e qui vicino abbiamo i giardini dei bambini, che si erano alluvionati già l’anno scorso. Li abbiamo ripuliti noi dal fango. Ma la situazione non è cambiata. Abbiamo paura”. Intanto il Torbella scorre placido nella sua immensa pietraia. Oggi innocuo, pronto ad esplodere alla prossima bomba d’acqua.