
L’ultima parola, però, spetterà al Governo. Toti avverte: “Se in tutte le autorità portuali sceglierà tecnici va bene, ma è chiaro che la decisione non potrà riguardare solo Genova o solo alcuni porti. Questo non lo potremmo accettare, sarebbe una presa in giro. Sulla gestione integrata a livello nazionale il Governo si assume le sue responsabilità”.
“Io credo – continua il governatore ligure – che i presidenti dei porti debbano essere vicini al territorio e sinergici con le amministrazioni, in modo da condividere i modelli di sviluppo. Tra l’altro c’è una coincidenza perfetta: siamo all’inzio del mandato portuale e all’inizio di quello regionale”.
A proposito di vicinanza al territorio, non sfumano le perplessità circa l’unione forzata tra le autorità di Genova e Savona: “Tutta la riforma prevede accorpamenti, sarà difficile che Delrio faccia marcia indietro. Se mi chiedete cosa ne penso, Genova e Savona sono porti diversi, con diverse direttrici e bacini di servizio. Vedremo se il Governo terrà conto di queste osservazioni e delle commissioni parlamentari”.
Per l’immediato successore di Merlo, Toti lancia un appello in favore della continuità. Se dovrà arrivare un commissario, dice, “si tenga conto del futuro, in modo da garantire una continuità di gestione. Se, poi, nascerà questo immenso ente che comprende Genova e Savona, a maggior ragione mi pare necessaria una persona che condivida con l’amministrazione i progetti a lungo termine”.
IL COMMENTO
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