RIFORMA DELRIO - "Crediamo che non sia possibile che non sia possibile che i porti non siano gestiti senza la compartecipazione degli enti locali, crediamo che la nuova riforma Delrio abbia delle lacune. Chiediamo al governo di rivedere i processi decisionali per l’individuazione delle nuove presidenze dei porti e poi rilanciamo con la necessità di far si che parte dei proventi delle entrate fiscali dei porti rimanga investita sui territori.
INFRASTRUTTURE - E' l'ambito più importante su cui investire, il vero salto di qualità che serve alla portualità ligure per essere all’altezza dei porti del nord-europa. Il problema è che la nuova governance rischia di trattare nella stessa maniera materie totalmente differenti. Abbiamo una portualità che rappresenta l’eccellenza italiana, non si capisce come mai debba essere gestita come realtà con potenzialità nettamente inferiori alla nostra. La vera scommessa del paese deve essere la gestione della realtà portuale del mar Ligure.
MACROAREA - Crediamo che il problema non sia il politico o il tecnico, ma il coinvolgimento degli stake-holder sui traffici. La scommessa è sulla prospettiva della nostra portualità. Abbiamo perso traffici nei confronti dei porti tedeschi che sono arrivati sulla pianura padana. Dobbiamo ributtare i tedeschi oltre le alpi. Ci vuole una governance forte e capace di stabilire una rete territoriale importante, che abbia un livello sovraregionale ne abbiamo discusso anche con Chiamparino e Maroni. Abbiamo parlato del sistema del nord-ovest. L’attuale governance privilegia i rapporti diretti col ministero.
I soldi prodotti dal porto restino in Liguria e in questa macro-area. Abbiamo la necessità di mettere a sistema una serie di piccole opere che consentirebbero di rendere più efficiente la nostra portualità.
FUTURO PORTO DI GENOVA - Il porto di Genova non potrà durare a lungo senza un autoparco degno di questo nome, e non è possibile che le manovre ferroviarie in porto abbiano un costo elevatissimo rispetto ad altri scali.
Bisogna fare investimenti, l’attuale sistema non garantisce crescita. Chiediamo una visione non miope ma di sistema. Le regioni e le realtà locali devono essere sinergiche rispetto all’attività dei porti".
ALICE SALVATORE: "NON SI PUO' DELEGARE TUTTO A ROMA" - Alice Salvatore commenta l'approvazione da parte del consiglio regionale della mozione con cui "il M5S ha chiesto alla Regione di dire No allo Sblocca Italia che prevede, tra le altre cose, l'accentramento dei poteri al governo centrale e l'accorpamento degli scali, anche tra regioni diverse".
"21 i voti a favore. Tra cui mancano quelli di Rete a Sinistra (astenuto) e, soprattutto, del Partito Democratico, che si appella a improbabili cavilli pur di non sconfessare il governicchio romano e il suo capo fiorentino Renzi", afferma Alice Salvatore.
"La mozione del M5S accende la luce su quella che è, a tutti gli effetti, un'anomalia rispetto a ció che accade in Europa, dove le strategie della portualitá vengono decise a livello locale, dalla governance alla logistica. Dalla Liguria parte un messaggio forte: restituiamo alla Liguria i suoi porti, il loro ruolo, la loro autonomia e identità!, conclude la consiglera pentastellata.
IL COMMENTO
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