Accorpamenti, fusioni, annessioni: l'orgoglio di Savona (anti Genova)
Domani la protesta del territorio compatto
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di Gilberto Volpara
Forse in ritardo perché i giochi, almeno per il porto, sembrano essere già fatti con il disegno di una realtà unica tra il capoluogo ponentino e quello regionale. Ma l'orgoglio di Savona ora si compatta e lo fa radunando a difesa della Torretta tutte le principali istituzioni. Domani mattina il grido di Autorità Portuale, Camera di Commercio, Comune, Provincia e Unione Industriali sarà unico: "Accorpamenti, fusioni, annessioni. Savona caso nazionale". Questo il titolo di una conferenza stampa che avrà l'obiettivo di rendere pubblico come Savona non sia favorevole ad alcun accorpamento: un chiaro messaggio a politica e portualità genovese.
Ma la questione non si ferma soltanto alle banchine: "Da capoluogo e porto internazionale a terra di conquista? Savona non ci sta. Una storia cominciata con Carisa e non ancora finita".
I protagonisti dell'iniziativa anticipano: "Si sta avverando il sogno genovese di fare del ponente una delle delegazioni di Genova metropolitana e abbiamo il dovere di gridare la nostra contrarietà".
Ad alzare la voce è l'intero territorio. Infatti entro fine anno Savona vedrà la chiusura degli sportelli Carisa e rimarrà solo Carige; via Prefettura e Questura. In bilico comando dei Vigili del Fuoco nonostante la presenza del porto, via polizia di frontiera a persino l’Aci.
Non proprio i connotati della città capoluogo. Da qui la protesta.
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