
E’ questo il risultato di uno studio portato avanti negli ultimi anni dall’Unita Operativa Oculistica dell’IRRCS Gaslini, diretta da professor Paolo Capris, in collaborazione con l’Unità Operativa Complessa di Neurologia Pediatrica e Malattie Neuromuscolari diretta dal professor Carlo Minetti: la malattia può essere diagnosticata con un nuovo metodo non invasivo che si affianca a quelli finora utilizzati.
I risultati della ricerca: “I noduli coroideali nella neurofibromatosi di tipo 1” in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale “Acta Ophthalmologica”, hanno meritato il conferimento del Premio Centro Studi Salmoiraghi e Viganò da parte della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica per il miglior lavoro scientifico 2015, nel corso dell’ultimo Congresso nazionale svoltosi a Roma.
“La tecnica, che consiste in una semplice fotografia della retina a luce infrarossa, che spesso non necessita neppure della dilatazione della pupilla, permette di identificare segni tipici della malattia (noduli coroideali) anche in assenza di altre manifestazioni oculari e generali” spiega la dottoressa Paola Camicione.
“L’identificazione di tali segni, precedentemente poco studiata in età pediatrica, permette una diagnosi precoce e si inserisce nell’ambito della ricerca scientifica, della gestione clinica e terapeutica della neurofibromatosi in cui l’IRRCS Gaslini svolge da anni un ruolo fondamentale, avvalendosi delle competenze multidisciplinari dei diversi reparti dell’Istituto, i laboratori di pertinenza, con la collaborazione delle associazioni dei genitori dei piccoli pazienti e di volontariato e dei centri di riferimento italiani ed internazionali” spiega il professor Paolo Capris.
Sicuramente, come è stato anche sottolineato dal Presidente della SIOP, il professor Paolo Nucci, nel corso dl Congresso, l’enorme impatto scientifico e clinico di questa importante ricerca aprirà la strada a nuovi e ulteriori studi su questa complessa malattia genetica.
IL COMMENTO
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