
In base ai rumors che trapelano dalla Procura milanese, per il Genoa l’attenzione si è concentrata sul prestito personale ottenuto da Enrico Preziosi su un suo conto svizzero dichiarato alle autorità (15 milioni al tasso del 5%) da parte di società riferibili.
Per le altre società il monitoraggio è sui contratti commerciali veri e propri, quindi sui rapporti diretti con Infront. Tutto messo a bilancio. Per il Bari ci sono i 460mila euro pagati da Infront per lo sponsor sulla seconda maglia.
E per Sampdoria e Brescia? Dalla Procura in questo caso non trapela nulla. Infront è advisor commerciale dei blucerchiati dal 2014-15: nel bilancio al 31 dicembre 2014 i proventi promo-pubblicitari sono raddoppiati a 1,6 milioni.
Infront gestisce il marketing di 12 società di serie A e 6 di serie B. Come sottolinea il sito Calcioefinanza.it, "il sospetto è che tra il ruolo di advisor di Lega per i diritti tv e partner per la raccolta pubblicitaria si possano inserire alcuni conflitti di interesse. Quel che è certo al momento è che Infront si è inserita nel mondo del calcio andando a sopperire alla mancanza di società che non si sono adeguate nelle competenze interne delegando ricchi business a terzi".
I magistrati ipotizzano il reato di ostacolo alla vigilanza. Intesa come vigilanza della Covisoc, cioè l’organismo che controlla i parametri economico-finanziari dei club ai fini dell’iscrizione ai campionati. Secondo i pm di Milano le elargizioni di Infront sarebbero servite, in alcuni casi, a sistemare i conti e aggirare così la Covisoc. E il quesito principale a cui i magistrati cercano di dare una risposta è: perché una squadra sì e l’altra no?
IL COMMENTO
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