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Nell'annuale rapporto sull'ecosistema urbano di Legambiente
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Imperia si conferma una città poco “smart”. Nella 22esima edizione del rapporto “Ecosistema urbano”, realizzato da Legambiente e Ambiente Italia e pubblicato da Il Sole 24 ore, il capoluogo di provincia della Riviera ligure di Ponente si posiziona al 73esimo posto, con un indice 46,65. Un punteggio ottenuto sulla base di una ventina di parametri, riconducibili a settori quali area, acqua, rifiuti, energia e mobilità. In questa speciale classifica, Imperia si piazza dietro a tutti gli altri Comuni capoluogo della Liguria. La Spezia è infatti 30esima, con un indice 58,87, e supera di poco Savona, 31esima con un indice 58,57. Genova infine è 58esima, con un indice 52,53.

Nello specifico, Imperia mostra difficoltà in quasi tutti i parametri. E' 76esima nella classifica sulla dispersione della rete, che misura la differenza tra acqua immessa e acqua consumata per usi civili, industriali e agricoli, con una percentuale del 44,9%. Per quanto riguarda i consumi pro capite giornalieri di acqua potabile per uso domestico, Imperia è al 60esimo posto, con 155,4 litri consumati mediamente da ogni abitante.

Nella produzione annua di rifiuti urbani, il Comune guidato dal sindaco Capacci è in 49esima posizione, con ogni cittadino che produce 516,3 chili di rifiuti all'anno.
Un dato preoccupante, se si considera che la percentuale di raccolta differenziata è al 31,1%, attestando la città di Imperia al 78esimo posto. Dai dati emergono infine uno scarso utilizzo del tasporto pubblico da parte degli imperiesi, un basso livello di infrastrutture per la ciclabilità e una scarsa presenza di superficie pedonalizzata.